Le duellanti

Sarà il proscenio della Coppa Italia a riproporre, in un insolito giorno feriale, la sfida tra Juventus e Roma, Sparta e Atene del campionato italiano, sfidanti perpetue che si rincorrono e si ritrovano, con i bianconeri nel ruolo dei guardiani della tradizione e i giallorossi desiderosi di capovolgere il tavolo.

Il film degli ultimi trent’anni vede scorrere un lungo elenco di attori protagonisti e fatti di cronaca: i dieci centimetri fatali di Ramon Turone, il gol dello stopper Sergio Brio che consentì alla Juve di espugnare l’Olimpico nell’anno del secondo scudetto giallorosso, Platini e Falcao nell’attesissimo e scialbo 0-0 dell’anno successivo (al tempo dei compianti Di Bartolomei e Scirea), le proteste di Gautieri e il guardalinee che spinse Aldair, le prodezze di Del Piero e la rovesciata di Pruzzo, la rimonta di Nakata e Montella che recuperarono il filo del sogno giallorosso nell’anno del terzo scudetto, i gol di Vialli e Ravanelli e il “4 e a casa” di Totti a Tudor, senza dimenticare le bordate di Zeman e il salto della barricata di Fabio Capello, fino all’ultimo rotondo successo dei bianconeri per 3-0, soltanto pochi giorni fa.

Anche quest’anno le due squadre hanno dato vita ad un botta e risposta partito con il record delle dieci vittorie consecutive romaniste e proseguito con l’attuale striscia di dodici vittorie in fila inanellate dalla Juventus. Pochi gol subiti, molti avversari schiantati, per entrambe.
Rudi Garcia proprio contro Conte ha pagato il suo primo scotto al campionato italiano, ma ha già dimostrato di sapersi riprendere. Fino a quel momento, stava andando tutto bene. Ora, senza dover attendere l’eternità di diciotto partite di campionato, la sorte gli ha già offerto una pronta occasione di rivincita e stavolta in casa, davanti a un pubblico altrettanto fremente di veder capitolare la solita Vecchia Signora guastafeste. E forse, contro questa Juventus indomita e perennemente affamata di Conte, bisogna proprio avere un surplus di cuore da gettare oltre l’ostacolo, una motivazione che si nutra di rivalità e tragga ardore dalla sfida, come è capitato alla Fiorentina quest’anno o l’anno scorso all’Inter, altre storiche presenze nella collezione bianconera di rivalità consolidate.

La Roma potrà contare sul nuovo acquisto Nainggolan, che apporterà quel furore agonistico mancato a Torino, nella Juventus tornerà probabilmente Andrea Pirlo a dettare le geometrie esistenziali del centrocampo bianconero. Proprio il bresciano, con Totti, rappresenterà in campo anche il perdurare di quella razza in estinzione che sono i campioni del mondo del 2006, senza dimenticare, tra loro, De Rossi, Barzagli e, naturalmente, Gigi Buffon. Accanto ai pluridecorati di Berlino, gli scalpitanti Gervinho e Vidal, i novelli bomber di stagione quali Llorente e Destro, i dribbling di profondità di di Ljajic e Tevez, tutti elementi utili a contornare di aspettative una partita diversa dalle altre.

E intanto l’Olimpico sarà ben affollato, cosa insolita per una partita di Coppa Italia, tanto più se pensiamo alle sconsolate inquadrature degli spalti viste negli ultimi turni. Le duellanti meritano un pubblico all’altezza. Tutti curiosi, ancora una volta, di vedere se sarà rivincita o conferma.

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Paolo Chichierchia