Keisuke Honda, l’uomo che ha vinto tutto in Russia sbarca in Italia

Alla fine il CSKA ci ha perso sul piano monetario, ma non sul piano delle prestazioni. Acquistato per 6 milioni dagli olandesi del Venlo, freschi vincitori della serie cadetta locale, Honda non ha deluso affatto le attese del club moscovita, diventando sin dal primo incontro un trascinatore, un uomo fondamentale negli equilibri della squadra. Tre anni ricchi di soddisfazioni per entrambe le parti, calciatore e società.

Lo testimoniano i gol, le giocate, le invenzioni e i risultati, i titoli e i trofei che queste hanno portato. Basta prendere in considerazione l’esordio, la prima giornata della stagione 2010 contro l’Amkar, con il giapponese subito decisivo, bravo a sbloccare il risultato in pieno recupero al termine di una partita priva di veri sussulti. Ma il grande giocatore lo si vede qui, quando sa accendersi nel momento del bisogno.

E’il preludio di un’esperienza fruttuosissima. Honda conquista immediatamente la fiducia del suo tecnico Slutskiy che nei successivi tre anni lo impiega praticamente sempre titolare nel centrocampo rossoblù; la prima storica qualificazione del CSKA ai quarti di Champions League è soprattutto merito suo, con il gol decisivo siglato sul campo del Siviglia.

Il primo titolo arriva nella primavera del 2012, con la conquista della Coppa di Russia bissata poi la stagione successiva. Nel 2013 regala con una doppietta la supecoppa di Russia, infliggendo un pesante 3-0 allo Zenit ma, sicuramente, il titolo più importante di Honda al CSKA è il campionato vinto qualche mese prima, dopo aver conquistato un secondo e un terzo posto nelle stagioni precedenti. Escludendo le figuraccie con AIK Solna e Plzen, anche in Europa Honda ha potuto farsi ammirare, con un ottavo di finale in Champions disputato nel 2012 e i già citati quarti di finale due anni prima.

Capace di rivestire più ruoli, sa combinare una buona fase difensiva a un’ottima fase offensiva. Con il CSKA Slutskj l’ha impiegato sia in appoggio alla punta che come trequartista, vertice alto di un rombo di centrocampo. Le abilità nell’inserimento e nell’individuazione della profondità consento infatti al giapponese di rendere meglio con riferimenti in attacco importanti. Dotato di un ottimo tiro da fuori, è uno specialista dei calci da fermo.

Con il suo addio, quindi, il CSKA perde davvero tanto. Una cessione pesante come quella di Vagner Love, che limita e non poco il potenziale offensivo della compagine del presidente Evgeny Giner, il quale prevedendo un’esperienza negativa del giapponese a Milano non ha fatto altro che evidenziare il dispiacere di non averlo più alla Khimki Arena. Per giunta senza intascare i soldi offerti da alcuni club inglesi (Everton su tutti). Perchè Honda voleva il Milan e, si sa, l’unico modo perchè questo affare potesse andare in porto era attendere la fine del contratto, che seguiva ancora l’antico andamento della stagione calcistica russa, ovvero quello che ricalcava l’anno solare.

Il Milan ha fatto un grande acquisto. Non era magari l’uomo che mancava ai rossoneri, deficitari in altre zone del campo, ma, per una squadra dodicesima in classifica, invischiata nella lotta per non retrocedere, Keisuke Honda rappresenta un lusso dal quale ripartire per tornare nelle posizioni di classifica che competono a un club così titolato come il Milan. Discorso diverso per la Champions League: Honda non potrà essere impiegato fino alla prossima edizione.