Finalmente. Terminata l’off season, l’insipida quanto attesa esibizione di Abu Dhabi (diretta Sky Sport 3 dal 26 dicembre) da ufficiosamente il via alla stagione 2014, che inizerà davvero qualche giorno dopo, il 28, quando inizierà l’Hopman Cup, torneo a squadre che si disputa a Perth, e le qualificazioni dei tre Atp 250, Doha, Chennai e Brisbane.
A ravvivare la pausa, fase della stagione ricca di esibizioni utili soltanto alle tasche dei giocatori, ci ha pensato il serbo Novak Djokovic, che pochi giorni fa ha comunicato di avere assunto nel suo staff l’ex tennista Boris Becker. Un annuncio davvero sorprendente: il numero 2 del mondo è alla ricerca di nuove sfide e ha chiamato un personaggio tutt’altro che monotono per aiutarlo ad alzare ulteriormente il suo livello di gioco. Per Becker sarà la prima esperienza da allenatore, dopo anni passati a pensare ad altro. Vincerà la scommessa Djokovic?
Quindi rivedremo nel circuito la rivalità Becker-Lendl. Il ceco, figura importante nella definitiva consacrazione di Andy Murray, attende il ritorno del suo assistito, presente negli Emirati Arabi Uniti dopo l’operazione alla schiena che lo ha tenuto fuori per tre mesi, precludendogli tutta la stagione indoor. Dopo il successo a Wimbledon Murray ha faticato a ritrovare gli stimoli; compito di Lendl mantenere viva la fame dello scozzese.
Si sta allenando duramente anche il numero uno del mondo, Rafael Nadal. Autore di un 2013 spettacolare, il maiorchino può allungare ulteriormente in classifica a gennaio, quando disputerà Doha e gli Australian Open, tornei che non ha giocato dodici mesi fa. Poi, però, arriveranno importanti cambiali da scontare, tutti i tornei sulla terra vinti eccetto Montecarlo, Indian Wells e la stagione sul cemento americano. Soltanto Wimbledon andò male lo scorso anno, con la sconfitta al debutto con Darcis.
Lo danno per finito ma, per quanto mi riguarda, non è così: Roger Federer non ha perso le motivazioni ed esce dal finale di 2013 con tanta voglia e fiducia. Lo svizzero ha abolito le esibizioni, lavorando maggiormente sul campo. Scelta azzeccata, nel 2014 vincerà almeno 4 tornei, parola mia. E se dovesse realizzarsi la partnership con Edberg, ci riconcilieremmo con il tennis…
La domanda è la solita: saranno solo i cosiddetti fab four a contendersi i trofei più importanti? L’uomo più adatto a insediare questa leadership pare essere l’argentino Juan Martin Del Potro, ormai stabilmente ai vertici dopo numerosi infortuni; straordinario la scorsa stagione negli Atp 500 (4 successi), è obbligato a fare meglio negli slam, per mantenere il passo dei giocatori di testa. Discorso diverso per David Ferrer e Tomas Berdych: il primo potrebbe pagare alla lunga il suo tennis fisico, che da anni gli consente comunque di restare in top 5, mentre il ceco appare sempre incapace di compiere il definitivo passo verso la totale consacrazione. Jo Wilfred Tsonga, pienamente ristabilito dopo il problema che lo ha costretto a saltare Flushing Meadows, potrebbe essere una mina vagante, con il suo gioco vario e imprevedibile. Curiosità su Richard Gasquet, che ha scelto Bruguera come allenatore, mentre per Stanislas Wawrinka sarà una stagione complicatissima, dato che dovrà confermare lo straordinario 2013.
Per quanto riguarda i giovani Milos Raonic, Kei Nishikori e Grigor Dimitrov sono i tre nomi più in voga: il canadese con Ljubicic e ora anche Piatti può, per quanto possibile, affinare ulteriormente il suo gioco, ancora troppo dipendente dal rendimento del servizio; il giapponese ha, secondo me, scelto bene affidandosi a Michael Chang come mental coach mentre Dimitrov ha trovato sin da subito l’alchimia vincente con Rasheed e, a conti fatti, è quello con più talento dei tre. Ci sarebbe anche Bernard Tomic ma l’australiano, oltre a finire sui giornali per motivi che ben poco hanno a che fare con racchette e incordature, deve dimostrare di sapere giocare bene anche fuori dal continente oceanico, cosa riuscita soltanto a Wimbledon nel 2011.
Capitolo italiani: Fabio Fognini può ambire alla top 10, soprattutto prima di Montecarlo, dato che nella fase iniziale della stagione ha pochi punti da difendere; a tal proposito lo swing sudamericano sulla terra battuta, con tabellone presumibilmente favorevoli, deve essere per il ligure un forziere di punti importante. Seppi avrà il compito di limitare il calo patito quest’anno: è fisiologico, ma Andreas può dire ancora la sua contro certi avversari e disputare una stagione positiva. Simone Bolelli torna dopo l’operazione, dura comprendere la sua forma fisica e quanto ci si possa aspettare da lui, mentre Paolo Lorenzi punterà ad entrare in tutte le prove dello slam. Menzione anche per Volandri, fresco “maestro” del circuito Challenger.
Ma non è tutto: la stagione 2014 offre numerosi spunti di interesse e di discussione. Come tornerà Marin Cilic dopo la squalifica? Rivedremo lo Hewitt dei vecchi tempi? John Isner farà ancora qualche scalpo importante? Ernests Gulbis otterrà qualche risultato di rilievo? Ryan Sweeting tornerà in campo o penserà soltanto a Kaley Cuoco? Ryan Harrison, Donald Young, Jack Sock o qualsiasi giovane statunitense riuscirà a esplodere o meno? Tommy Haas è immortale?
Ma, soprattutto, riusciremo a convincere Michael Llodra a non ritirarsi?
Sperando di avervi convinto (se ce ne fosse stato bisogno) a seguire il 2014 di tennis, vi rimandiamo ai nostri prossimi articoli. Seguite il tennis, mi raccomando, e fatelo su Mondopallone.it