La Fiorentina dal “Pepito” d’oro

Tre punti sofferti che valgono quasi il doppio per il modo con cui sono stati ottenuti in una giornata di campionato, l’ultima prima delle vacanze natalizie, che ha visto vincere quasi tutte le prima della classe. Giuseppe Rossi ha trovato dal cilindro un destro calibrato a cui è seguita l’esultanza di liberazione dei tanti tifosi gigliati giunti al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia. Lo possiamo dire senza problemi e facendo qualche scongiuro al tempo stesso, il “Pepito” è stata la scommessa vincente dei Della Valle e questo è un bene per una Fiorentina, reduce da una passata stagione senza un vero reparto offensivo e orfana da pochi mesi di Jovetic.

Reggio Emilia è stata una battaglia su un terreno di gioco ostico e contro una compagine che si è dimostrata brava e diligente nel sapersi chiudere, innalzando una barricata a cinque in fase difensiva e con la sola forza della coppia Berardi-Zaza a mettere in difficoltà sulle ripartenze. Berardi è un giocatore che non permette distrazioni, sempre pronto con il fiato sul collo a sfruttare l’errore e a leggere bene la situazione per i propri compagni; un calciatore ampiamente meritevole di questa categoria.

La Fiorentina ha sofferto l’assenza di Cuadrado, quel punto di riferimento capace di rompere l’equilibrio con le sue capacità nell’uno contro uno e con la sua rapidità di gioco. Mancato anche Borja Valero, ancora protagonista di una partita da umano, insufficiente per un pubblico fiorentino abituato troppo bene. Mesi fa si elogiava l’assenza di sbavature del talentuoso centrocampista spagnolo, ora improvvisamente si è arrivato a chiedere la sua sostituzione al termine del primo tempo, un qualcosa che in passato sarebbe stata considerata una vera e propria eresia. Forse dietro il calo di prestazione di “Borja” c’è un problema di stanchezza e il riposo natalizio da questo punto di vista è quanto mai azzeccato per poterlo ritrovare a gennaio; proprio adesso con la Fiorentina tornata prepotentemente in corsa per il terzo posto (evitiamo di parlare di distacco dalla Juventus come ha fatto qualche giornalista ieri. La strada è lunga ed è meglio pensare un passo per volta).

Il 2013 permette comunque di festeggiare un buon Natale con un quarto posto da non buttare e un cammino europeo da imbattuta e un sorteggio agevole nel turno successivo. Il 2014 sarà pieno di interrogativi, iniziando da Mario Gomez, il calciatore che Firenze e i fiorentini ancora non hanno avuto modo di godere e l’uomo giusto per poter aggiungere una valida alternativa d’attacco a questa squadra. Un altro punto di domanda è Ilicic. Contro il Bologna aveva ampiamente convinto dopo le dure critiche ricevute. Ieri ha dimostrato di trovarsi a suo agio quando gli spazi lo permettono e in campo sembra acquistare maggior fiducia. Rammarico per quel palo finale, nel frattempo si attende di rivederlo all’opera con le sue violente conclusioni da lontano come ai tempi del Palermo.

I tifosi viola possono dunque archiviare con soddisfazione questo 2013 e ora sperano in un 2014 più propositivo con quella qualificazione in Champions League sfiorata lo scorso maggio.