Alla ricerca dei bomber perduti

Li avevamo lasciati in un campo dei miracoli, reclamizzati dagli emeriti Gatto&Volpe quali novelli alberi fruttiferi di gol grappoli. Molti di loro, protagonisti di recenti sessioni estive di mercato, portatori sani (ma non sempre) di quotazioni astronomiche, a volte compartecipati, rateizzati o noleggiati a cottimo ma difficilmente mal pagati.

Sono i bomber rimasti al margine, quelli che, giunti a metà dicembre, ritroviamo in sala d’attesa, molto spesso bloccati da infortuni, in altri casi retrocessi in seconda fila, tra il freddo e il vento di chi sta in panchina. Dove per minutaggio carente, dove per polveri bagnate, ad oggi i loro gol figurano ancora sulla lista di babbo natale.

Cominciamo la ricerca dei bomber perduti dalla capolista Juventus. In questo caso troviamo due bomber di vecchia data, per il nostro campionato: Mirko Vucinic e Fabio Quagliarella. Il montenegrino ha finora giocato 337 minuti in 7 partite, siglando un gol. Il suo contributo è forse il grande assente sul bilancio trimestrale bianconero. Per le ambizioni della squadra di Conte, probabilmente sarebbe necessario una costanza di rendimento che negli anni Vucinic solo a tratti ha saputo dimostrare, malgrado l’innegabile classe. Minutaggio inferiore di mezzora, ma ripartito su dieci partite per Fabio Quagliarella, con un attivo anche per lui limitato ad un solo gol. L’ex bomber della Nazionale, ha forse scelto di rinunciare a giocare con costanza altrove, accettando il part-time bianconero. Chissà se a fine carriera, questa scelta di protagonismo minore non comporterà qualche piccolo rimpianto.

A Roma, si è rivisto invece Mattia Destro, capace di timbrare il tabellino già due volte in due scorci di partita, dopo il rientro dal lungo infortunio che lo aveva bloccato. Anche lui in orbita azzurra, difficilmente potrà recuperare terreno, stante l’agguerrita concorrenza nella griglia di Prandelli, ma potrà dare un contributo di reti importanti per la propria squadra che, dopo aver investito su di lui (avendolo anche preferito a Osvaldo) e terminata l’attesa del rientro, vorrebbe ora vederlo tra i protagonisti del nuovo corso di Garcia.

A Firenze, l’attesa intorno a Mario Gomez diventa ogni giorno più spasmodica. Tre presenze, 245 minuti e due gol. Un’ assenza perdurante da metà settembre per il centravanti tedesco, tra gli acquisti estivi più importanti per la Fiorentina e per il campionato italiano. I suoi gol potrebbero dare alla Fiorentina quello slancio ulteriore, necessario per avvicinarsi a Roma e Napoli nella corsa alla zona Champions e indispensabile per le ambizioni finali in Europa League. Cinque presenze ed un gol invece, per lo sloveno Ilicic, che sta appena iniziando a manifestare la propria presenza sui tabellini. Anche su di lui, pendono delle aspettative.

Nella linea avanzata dell’Inter di Mazzarri, i piccoli bomber che dovevano crescere sembrano partecipare marginalmente all’attacco più prolifico della serie A: per Icardi, poco più di 200 minuti e 2 gol, distribuiti in 6 presenze, mentre per Belfodil i minuti sono 207, con 8 presenze in bianco). Se Palacio non manca mai di portare a termine l’impresa del gol, da loro nel 2014 è bene che arrivino ulteriori contributi. Con sole tre presenze, 65 minuti giocati ma ben due gol, anche per Diego Milito si confida in una rifioritura primaverile che gli consenta di piazzare le ultime zampate, da quel bomber di razza che è.

Folto l’elenco dei bomber dimenticati al Milan, dove ritroviamo una linea d’attacco potenzialmente da Nazionale azzurra e praticamente dispersa nell’ambiente del Milan Lab. Su tutti, Giampaolo Pazzini, atteso al debutto in campionato. Conoscendone la grinta, farà sicuramente di tutto per regalarsi un 2014 che lo ripaghi di tanta sfortuna. Triste anche la parabola di El Shaarawy: da grande rivelazione dello scorso torneo a presenza sporadica sul campo ma costante in infermeria: sole 4 presenze, meno di 150 minuti giocati, nessun gol. Decisamente più presente, Matri, uno dei nomi che hanno smosso il mercato estivo. Per lui 13 presenze, più di 800 minuti giocati, ma solo un gol.

Quasi superfluo parlare invece dell’importanza di schierare Klose, per la Lazio: la doppietta rifilata al Livorno ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, quanto pesi sulla raccolta punti della Lazio. Per lui, minutaggio di molto inferiore alle necessità di Petkovic, ma un rapporto gol / presenze che parla chiaro: 9 presenze e 4 gol.

Alla sessione invernale di calciomercato, probabilmente i primi rafforzamenti per gli organici delle squadre, arriveranno dal recupero di molti di questi giocatori.
Per i bomber che verranno, è tempo di smaltire gli arretrati del gol.

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Paolo Chichierchia