L’intramontabile stratega
Forse si poteva pensare ad un allungo in solitudine, forse si poteva pensare a un campionato diverso, se non fosse stato per quel maledetto ragazzino.
Alla vigilia dello scontro decisivo in Champions con il Napoli, gara nella quale l’Arsenal parte in netto vantaggio nonostante il San Paolo si preannunci gremito in ogni ordine di posto, il gol di Deulofeu fa ancora male. Il 19enne allevato dal Barcellona e prestato all’Everton per fargli fare il primo passo verso un’inevitabile carriera da protagonista, ha tenuto in piedi la Premier.
Una Premier nella quale non decolla il Chelsea di Mou-bis, ancora non sicuro del primo posto in Champions e più volte perforato data una fase difensiva poco convincente e qualche giocatore sul viale del tramonto. Un campionato nel quale il Manchester City mostra la sua bipolarità. 21 punti in 7 gare in casa, 8 in 8 gare in trasferta, bloccato dall’ultimo pari contro il Southampton grazie allo schizofrenico talento di Pablo Daniel Osvaldo, che probabilmente ha trovato il goal più bello del campionato, almeno fino a questo momento.
Un torneo nel quale il Manchester United si trova nella peggior posizione di classifica degli ultimi 30 anni e sta battendo tutti i record negativi possibili ed immaginabili, soprattutto in casa, dove l’aria dell’Old Trafford comincia ad essere pesante per i diavoli rossi.
L’unica squadra che sembra possa tener testa ai Gunners è il Liverpool della magistrale coppia Suarez-Sturridge, una double S da 23 goal in campionato, 14 per il primo e 9 per il secondo. Per l’uruguaiano che ha smesso di calpestare ed insultare gli avversari, continuando a fare goal , anche più di prima, la media goal di una rete ogni 64 minuti. Per l’ex attaccante del Chelsea il merito di aver segnato 9 goal in 9 gare diverse, spalmando le sue marcature prima della lacerazione del legamento della caviglia, che lo terrà lontano dai campi almeno fino a Gennaio.
I Reds hanno qualche passaggio a vuoto di troppo, cosa che all’Arsenal succede di rado, e per questo non convincono ancora pienamente per la corsa scudetto, un campionato che gli uomini di Rodgers non vincono dal lontano 1990.
Sull’altra sponda del Merseyside, l’Everton può gongolare per essere la squadra che ha subito meno sconfitte in tutta la Premier (una soltanto) ma i 7 pareggi in 15 partite sono troppi per poter ambire al 10imo titolo d’Inghilterra, un marchio che manca dal 1987 per i Toffees.
Per la classifica e per tutti questi motivi, l’Arsenal di Wenger è la favorita numero uno per la vittoria finale. Un Arsenal diverso, totalmente diverso da quello degli invincibili di Henry e Pires, di Cole e Vieira, di Bergkamp e Campbell che erano già stelle più che affermate.
Questo Arsenal ha tanti giovani ed una ciliegina sulla torta di nome Ozil, definito dal Senhor Mourinho come “il miglior numero 10 al mondo”.
D’altronde Arsene, l’hai sempre detto anche tu che “gli eroi non nascono ma si creano” e come te, non li crea nessuno.