L’Olympiakos torna agli ottavi di finale di Champions League dopo quattro anni. La stagione 2009/2010 vede i greci battere l’Arsenal nell’ultima gara del girone, avanzare, per poi perdere contro il Bordeaux di Ciani, Gourcuff e Chamakh. Ieri però è stata una storia a parte. Una partita incredibile, impensabile, dove un portiere para due rigori per poi farsi espellere causandone un terzo e dove una squadra in nove uomini costringe in difesa i campioni Grecia. Al fischio finale c’è chi applaude e chi canta, ma molti hanno facce del tipo: “Ho visto davvero ciò che ho visto?”.
Il primo ad ammetterlo è il condottiero Michel: “E’ successo di tutto, fortunatamente la maggior parte dei fatti ci erano favorevoli. Abbiamo meritato la vittoria e la qualificazione, ma non di soffrire così. La vittoria è dei miei giocatori, anche se l’hanno ottenuta facendomi invecchiare di dieci anni. Ho capito veramente le nostre potenzialità dopo la gara di Lisbona: se sei capace di dominare in casa del Benfica, puoi mantenere le tue promesse“.
Sulla partita afferma: “Eravamo ansiosissimi di segnare. I miei ordini erano di organizzare il gioco il più possibile, ma capisco che i miei ragazzi fossero un po’ nervosi. Io non parlo mai di arbitri, ma non avrei comunque nulla da dire sui tre rigori. Forse può sembrare esagerato che l’Anderlecht finisca in otto, ma questo non deve sminuire la nostra prestazione. Le sostituzioni non volevano bocciare nessuno: Machado l’ho cambiato perché volevo qualcosa di diverso, Saviola era stanco. Chori, Campbell e Olaitan hanno giocato un’ottima partita“.
Sulla cocciutaggine di Weiss nel voler calciare il rigore, dice: “Il primo tiro spettava a Saviola, il secondo era Dominguez, che non era in campo. Weiss ha voluto calciare subito a tutti i costi, ma ciascuno dei miei giocatori si allena sempre sui rigori. Se mi chiedete se gli avessi dato il permesso, risponderei di no. Ma sono consapevole dell’emozione e del nervosismo che circolano in queste partite. Ora gli errori li perdono, ma dall’ottavo in poi sono vietati“.
David Fuster, che sta vivendo una delle migliori stagioni della sua carriera, godendo appieno della fiducia di tecnico e tifosi, dice: “Questo è il momento più bello che ho vissuto qui all’Olympiakos, sono felicissimo per la qualificazione. Ora ogni avversario è ostico, ma sarebbe ancor più dura contro le squadre del mio paese: Atletico, Barça e Real“.
Andreas Samaris, passato in pochi mesi dal Panionios a essere titolare fisso della mediana biancorossa,afferma:aInnanzitutto, voglio dedicare la vittoria al nostro presidente. Credo che siamo stati superiori in gioco e spettacolo, abbiamo meritato la qualificazione: è un traguardo storico che dà tanta gioia a noi e ai tifosi, che sono accorsi in massa e ci hanno sempre incitato“.
José Cholevas non si perde in chiacchiere e analizza la partita: “Abbiamo dimostrato subito che volevamo segnare, ma abbiamo commesso degli errori. Il gol di Saviola ci ha spianato la strada. L’Anderlecht non si è mai arreso, abbiamo dovuto soffrire molto“.