Vide ‘o mare quant’è bello

Chissà se Benitez l’avrà pensato. No, non credo: alla fine è spagnolo, e ok la dominazione borbonica, ma il napoletano è una lingua che o la sai o non la sai, e o la sai pensare o neanche ti viene di pensarla. “Vide ‘o mare quant’è bello”: frase celebre della canzone “Torna a Surriento”, ma che oggigiorno là, alle pendici del Vesuvio, in molti sono soliti utilizzare per definire una situazione non così rosea. Un po’ come dire “Vedi in che bel casino che siamo”.

E un bel po’ di casino, Benitez, l’ha fatto ieri sera: contro un’Udinese che praticamente non aveva attacco (fuori Muriel e Di Natale) riesci a beccare tre reti e lasciare due punti per strada preziosissimi in chiave inseguimento a una Juventus che va fortissimo (e a una Roma impegnata a pranzo contro la Fiorentina). Napoli, che cosa ti prende? L’attacco funziona: Pandev quando si sveglia sa far male, Higuain è un campione e non si discute, Insigne è un gran talento, Mertens ottimo giocatore; a centrocampo, qualcosa da sistemare: Dzemaili ha fatto gol contro i friulani, Inler ne azzecca una sì e una no, Behrami buono; in difesa, invece, è notte fonda. L’esordio di Reveillere non è stato esaltante, la coppia Fernandez-Albiol non dà garanzie, Britos non convince appieno, Cannavaro è un caso da inizio stagione. E Benitez, infine: lui, in panchina, non è che renda felici tutti nella splendida città partenopea.

Qualcosa s’ha da fare, dunque. Perché ‘o mare sarà pure bello e tutto azzurro, ma ai piedi del Vesuvio nessuno se lo sta godendo appieno. La Juventus sta scappando, la Roma è pericolosa, il treno, in sostanza, sta scappando. Servono innesti a gennaio, in difesa soprattutto, e i nomi son sempre i soliti: Agger, Skrtel, Mascherano. Quest’ultimo sì, sarebbe un grandissimo rinforzo, ma è pressoché impossibile che il Barça lo molli nel mercato invernale.

“Vide ‘o mare quant’è bello”, comunque, lo avrebbe pensato anche Allegri, qualora fosse stato napoletano. Saliamo di qualche chilometro: Livorno, Armando Picchi: i rossoneri pareggiano 2-2 con gli amaranto, Balotelli tiene a galla i casciavit (a proposito: avete sentito #FuoriGGioco, ieri? Si è parlato anche di questo!), il tecnico rossonero è incappato nell’ennesima magra figura stagionale. Senza un gioco convincente, aggrappato ai singoli, questo Milan continua a stentare. La classifica non sorride, non sorridono nemmeno i tifosi, che nel mare della felicità, della soddisfazione per un campionato di vertice, vorrebbero tuffarcisi. Invece no: anche per loro pensieri cupi e tristi. E cupo e triste è anche il povero Max, tecnico di una squadra che palesemente non ha un’anima e – se Berlusconi non le avesse rifiutate – non avrebbe neanche un amministratore delegato e un direttore sportivo. Quisquilie. Finché ci si mangia il panettone…

 

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Alex Milone