Home » Storie di Provincia: il Novara e le memorie della storia

In un tempo ormai lontano anche per la memoria dei nostri nonni, quando il calcio italiano muoveva i suoi primi passi ad inizio secolo, l’orientamento del campionato ruotava intorno a quattro punti cardinali che designavano il cosiddetto Quadrilatero Piemontese. I “bianchi” della pro Vercelli, i “neri” del Casale, i “grigi” dell’Alessandria e “gli azzurri” del Novara dominavano il campionato, aggiudicandosi scudetti e fornendo alla Nazionale giocatori dai nomi epici, come Rosetta, Piola, Balonceri, Monzeglio, Caligaris. Otto furono gli scudetti conquistati dalla Pro Vercelli, tra il 1908 e il 1922, mentre uno fu vinto dal Casale nel 1914.

E proprio Silvio Piola, il bomber dei bomber, primatista assoluto di marcature in serie A, fu protagonista a Novara, nelle stagioni tra il 1948 e il 1954. Giunto ultratrentenne nel 1947 al Novara in B, quando ormai veniva considerato sul viale del tramonto, Piola riportò la squadra in A, contribuendo a mantenerla nella massima serie per otto campionati, fino al massimo risultato dell’ottavo posto raggiunto nel ’52. In quell’anno, a 38 primavere, Piola siglò 18 reti. A lui, oggi, è dedicato lo stadio cittadino.
Dopo decenni di calcio consumato nella periferia dei campionati minori, con un doppio passaggio dalla C1 alla serie A, avvenuto tra il 2010 ed il 2012 – come già successo, nel decennio precedente, a Modena e Como prima e Napoli e Genoa poi – grazie ad ad un campionato da record in C1 (rimanendo imbattuti fino a poche partite dal termine) e alla vittoria dello spareggio contro il Padova nel campionato di B, la squadra degli azzurri, allenata dall’esperto Attilio Tesser, tornava a rivedere le stelle e aggiungeva finalmente un nuovo capitolo alla propria lunga e affascinante storia.

Dato il rinvio della prima giornata di campionato (che fu poi disputata a dicembre), il Novara cominciò con due partite esterne, raccogliendo un punto a Palermo e perdendo contro il Chievo. Il 20 settembre 2011, nella prima partita interna, disputata sul proprio campo, con erba in sintetico, il Novara affrontò l’Inter di Cambiasso e Milito, all’epoca allenata da Gasperini. E sarà stata la gloria per il ritorno atteso da oltre cinquant’anni oppure i fantasmi di bomber che furono, quel giorno il risultato fu un sorprendente 3-1, che forse rimarrà come il più bel ricordo della stagione.

Di seguito, il tabellino.

20 settembre 2011- NOVARA-INTER 3-1

Novara (4-3-1-2): Ujkani; Dellafiore, Lisuzzo, Paci, Gemiti; Porcari, Radovanovic (19′ st Marianini), Rigoni; Mazzarani (23′ st Jeda); Morimoto, Meggiorini (17′ st Giorgi). A disp.: Fontana, Ludi, Morganella, Granoche. All.: Tesser

Inter (3-4-3): Julio Cesar; Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Sneijder (22′ st Zarate), Nagatomo; Forlan (1′ st Pazzini), Milito, Castaignos (1′ st Obi). A disp.: Castellazzi, Samuel, Jonathan, Coutinho. All.: Gasperini

Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 38′ Meggiorini (N), 41′ st rig. e 46′ st Rigoni (N), 44′ st Cambiasso (I)
Ammoniti: Chivu, Pazzini, Obi, Lucio (I), Dellafiore (N)
Espulso: Al 40′ st Ranocchia per fallo su chiara occasione da gol.

Pur non riuscendo ad evitare la retrocessione al termine del campionato, il Novara ottenne un altro successo prestigioso nel girone di ritorno, sempre contro l’Inter, andando ad espugnare per 1-0, dopo 51 anni il Meazza, nel breve interregno di Emiliano Mondonico sulla panchina degli azzurri, con un gol di Caracciolo.
Da segnalare in stagione, anche il record raggiunto dall’attaccante Rubino, unico giocatore a segnare con la stessa maglia in tutte le serie, dalla C2 alla A.
Oggi il Novara naviga nel campionato di serie B, dove l’anno scorso figurava anche la Pro Vercelli. Un pezzo di storia lontana, che ancora oggi però, riesce a proiettare l’eco di voci che si perdono nel tempo.