La Pipita smarrita
In una competizione breve come la Champions League, ma ancora più nella singola partita, sono gli episodi a fare la differenza. Higuain ha sbagliato, Błaszczykowski no: un uno-due pazzesco per i tifosi del Napoli, che ancora dovevano digerire la delusione per il mancato pareggio e, in men che non si dica, si ritrovavano sotto di due reti. Tutto questo in un’atmosfera caldissima come quella del Signal Iduna Park di Dortmund, con il pubblico in estasi per il raddoppio che, a posteriori, ha di fatto quasi regalato il passaggio del turno al Borussia.
Pochi giorni dopo il ko interno contro il Parma, quindi, i tifosi del Napoli hanno assistito alla terza sconfitta consecutiva della propria squadra, un trittico di prestazioni opache che hanno ridimensionato, e di molto, la squadra di Benitez. Lui che era stato ingaggiato per la Champions League, lui che insieme a Gonzalo Higuaín era stato annunciato come l’acquisto più importante dell’ultima campagna di De Laurentiis, lui adesso è fuori. Nel capoluogo partenopeo, però, adesso è il momento della riflessione e anche dei primi bilanci: e tirando le somme, tra l’altro, la domanda che tutti si stanno facendo in questo momento è solo una.
Ma la Pipita, quella pagata a peso d’oro in estate, quella che incantava il Santiago Bernabeu con le sue giocate… che fine ha fatto?
Inutile dire che la partita di ieri sera, sull’1-1, sarebbe stata completamente diversa. Forse il Borussia avrebbe vinto lo stesso, questo nessuno può dirlo, ma di certo l’inerzia sarebbe stata tutta a favore del Napoli: perché a quel punto la pressione sulle spalle di Lewandowski e compagni sarebbe stata notevole, e gli azzurri avrebbero potuto giocare la partita come Benitez l’aveva preparata. Cioè in contropiede, aspettando la squadra di Dortmund nella propria area sperando poi, magari, di pungere in ripartenza grazie alla velocità degli esterni e alla concretezza del Pipita. Tutto questo progetto, purtroppo, resterà soltanto nella testa dei tifosi napoletani e del loro allenatore.
Ci sono ancora novanta minuti alla fine: l’impresa pare disperata, dato che al Napoli servirà vincere con tre gol di scarto contro l’Arsenal per passare il turno, nel caso la classifica alla fine reciti un trio di squadre a 12 punti, con il Borussia che non dovrebbe avere troppi problemi a sbarazzarsi di un demotivato e già eliminato Marsiglia.
Sulle spalle di Higuain, però, sembra aleggiare il peso di un Matador, quello reso leggendario a Napoli da Mazzarri e che quest’anno, quando le cose non vanno come da copione, manca davvero tanto. E’ passato molto tempo dall’ultimo gol su azione del Pipita, e questo non può accadere in una squadra in cui, nel bene o nel male, lui deve essere il trascinatore. Altrimenti quei 45 milioni di euro pagati da De Laurentiis in estate potrebbero presto diventare un’arma a doppio taglio per il giocatore e, soprattutto per la società.
Ritrovarsi sin da lunedì prossimo, a Roma, contro una Lazio spuntata e in crisi di risultati: per il Napoli deve essere il momento per ripartire, magari proprio con un gol di Higuain. Nel frattempo, però, l’Italia intera non può fare altro che godersi Lorenzo il Magnifico, all’anagrafe Insigne, che continua a esaltarsi contro le grandi squadre europee. Sperando che possa ripetere queste gesta, a Giugno, con un’altra maglia azzurra… quella della nazionale.