Nel momento più difficile della gestione Berlusconi, il Milan si trova ad affrontare il vero snodo della propria stagione: uscire dalla Champions League già nel girone eliminatorio sarebbe il completamento del disastro sportivo che la squadra sta compiendo in quest’annata. Come se queste premesse non bastassero, va aggiunto che il Celtic Park è storicamente uno degli stadi più caldi d’Europa. Tra ritardi agli allenamenti, tweet delle 5 di mattina, infortuni, contestazioni dei tifosi e totale caos societario i rossoneri si presentano a questo appuntamento nel peggiore dei modi. Sarà anche questa volta la musichetta della Champions League la panacea di tutti i mali del Diavolo?
I PRECEDENTI – In una sola occasione il Milan è riuscito a vincere a Glasgow contro il Celtic, nel 1968-1969 (quell’anno i rossoneri vinsero la Champions League in finale contro l’Ajax). Nelle altre tre sfide, si annoverano due pareggi per 0-0 (2004-2005 e 2006-2007) e una vittoria del Celtic per 2-1 (nel 2007-2008, reti di Mc Manus, Kakà e Mc Donald).
LE STATISTICHE – Milan e Celtic si sono sfidate 9 volte (tutte nella massima competizione europea per club), 5 delle quali in Italia e 4 in Scozia. I rossoneri si sono imposti per 5 volte, a fronte di 3 pareggi e una sola sconfitta. Analizzando le partite disputate al Celtic Park, il bilancio è in perfetto equilibrio: le due squadre si sono portate a casa una volta a testa l’intera posta, pareggiando in due occasioni. Il saldo delle reti vede i rossoneri in vantaggio con 9 gol contro i soli 3 segnati dalla formazione scozzese. Nelle 4 gare giocate al Celtic Park, sono solo 4 le reti messe a segno, 2 dei biancoverdi e 2 dei rossoneri.
Allegri si affida all’unico uomo che sembra davvero da Milan in questo momento: Ricardo Kakà. Distante anni luce dai suoi compagni per classe, umiltà, carisma e abnegazione, il numero 22 proverà a segnare un altro pesantissimo gol agli scozzesi. I tifosi del Diavolo, in questo momento, si augurano che lo scempio a cui hanno assistito nelle ultime settimane sia dovuto a una totale mancanza di motivazioni per un campionato che, alla tredicesima giornata di andata, è già largamente compromesso. In caso di sconfitta, pare scontato l’esonero di Allegri.