La storia di Matteo Mancosu, bomber (non) predestinato
In un momento così difficile per il popolo della Sardegna è giusto parlare, ma soprattutto elogiare, un giocatore sardo. Il calcio passa certamente in secondo piano di fronte a queste tragedie; in questo sito, raccontando delle vicende di pallone, non possiamo però fare altrimenti. E’ quindi lecito e doveroso, dopo la 15^ giornata di Serie B, celebrare Matteo Mancosu.
DESTINI DIVERSI – La vita calcistica di Matteo cambia a 22 anni. Per la precisione, il 22 maggio 2007. Quel giorno, il proprio fratellino Marco, a soli 18 anni, esordisce in Serie A ad Ascoli e firma pure una rete. Matteo, che gioca in Serie D, si rende probabilmente conto che è Marco il predestinato di famiglia. Non certamente lui, che gioca tra i dilettanti. Eppure Matteo si sbaglia. E di grosso. Il Mancosu più grande, infatti, ha talento. Senso del gol, per la precisione. Con le sue reti, infatti, trascina la Villacidrese dalla D alla C2, facendo così il suo esordio tra i professionisti. Intanto il fratello, pur venendo convocato in Under 21, raccoglie pochi minuti prima con il Cagliari in A, e poi in B con l’Empoli. Strano il fato.
NON E’ UN PAESE PER GIOVANI – Marco doveva essere la nuova stella del Cagliari. Ma i rossoblù, sotto la discutibile direzione di Cellino, bruciano, in quegli anni, tantissimi talenti. E così del Mancosu junior, al pari dei colleghi Ragatzu e Cocco, si perdono piano piano le tracce. Viene spedito al Siracusa ma, nonostante stagioni di alto livello, è costretto a rimanere in Lega Pro, trasferendosi al Benevento. La scorsa estate i campani si aggiudicano l’intero cartellino dal Cagliari: la favola di Marco, che ha segnato una rete in A a soli 18 anni, finisce ancor prima di iniziare. Passerà un altro treno per il più piccolo dei Mancosu? Non ci è dato sapere.
MISTER CAPOCANNONIERE – Intanto, nella stagione 2011/2012 Matteo segna venti reti nella Vigor Lamezia, in Seconda Divisione. Mica male per uno che doveva vivere nell’ombra del fratellino. Di lui si accorge il Trapani, l’anno prima finalista play-off di Prima Divisione, che decide di puntare su di lui. E Matteo esplode. Nonostante la categoria superiore, firma quindici reti, e i siciliani centrano la promozione in B per la prima volta nella loro storia. Mancosu è il simbolo della vittoria granata. Riuscirà a ripetersi anche in cadetteria? I maligni dicono di no, solo il fratello ha saputo esprimersi ad alti livelli. Eresie. Matteo, nelle prime quindici giornate, buca dieci volte la rete. Altro che fratello scarso. Doppiette con Padova, Juve Stabia e prestazioni super, che stanno facendo respirare un Trapani partito alla grande ma, poi, caduto in crisi. Papà Mancosu è davvero felice in questo momento. Il suo sogno, però, è vedere giocare insieme i due fratelli. In Serie A? Dipende da Marco, questa volta: Matteo è in fase di decollo.