Colin Coosemans è una delle grandi promesse del Belgio, paese emergente del calcio europeo. Grazie all’intermediazione del suo agente FIFA per l’Italia, Giuseppe Colombo, abbiamo avuto l’opportunità di fare una chiacchierata amichevole con il portiere titolare dell’Under 21 belga, accostato in passato ad alcune squadre italiane come la Roma.
Hai di recente affrontato l’Italia U21: qual è stato il giocatore azzurro che ti ha impressionato di più?
Mi hanno impressionato tutti, hanno giocato come una vera squadra e credo che, viste le nostre qualità, ci hanno battuto grazie alla volontà e allo spirito di squadra. Noi eravamo un po’ stanchi dalla partita con l’Irlanda del Nord, ma come organico dovremmo avere più esperienza ed essere più forti, anche individualmente. Bardi però è un bravissimo portiere, l’ho visto giocare col Livorno e credo sia molto forte, ma ci sono molti altri atleti azzurri interessanti tra le fila azzurre.
Il Belgio si presenta al Mondiale 2014 con una rosa molto forte in tutti i reparti. Hai mai pensato che in quei 23 potresti esserci anche tu?
Credo sia piuttosto difficile. Abbiamo tanti bravi portieri in Belgio, compresi giovani della mia età, quindi sarà molto complicato andare in Brasile. E poi c’è Mignolet del Liverpool, non scordiamolo, la nazionale maggiore è un sogno ma non sarà assolutamente facile: ognuno però spera di giocarci, quello che stiamo facendo adesso con l’U21 è bellissimo e speriamo di qualificarci per gli Europei, sarebbe fantastico. Vista la presenza dell’Italia nulla è scontato, ma siamo fiduciosi e per il momento mi basta questo.
Non è stato un grande inizio di stagione per il suo Waasland-Beveren: al giro di boa vi trovate in zona retrocessione. Che sensazioni hai per il finale di stagione?
Siamo penultimi, sarà una girone di ritorno molto difficile. Abbiamo cominciato un po’ male, abbiamo vinto una sola partita nelle prime partite e non siamo riusciti a cambiare marcia, ci serve sostanzialmente un po’ di fiducia. Non abbiamo costanza nei novanta minuti: inoltre ci è mancato anche un pizzico di fortuna. Siamo a metà stagione, però, e l’obiettivo rimane quello di salvarci e credo che abbiamo le qualità per farlo, quindi ci crederemo sino in fondo.
Hai riscosso interessamenti da tutta Europa, dove ti piacerebbe giocare al di fuori del Belgio?
La Serie A è una competizione bellissima, inoltre la mia fidanzata è italiana e mi farebbe molto piacere giocare nel vostro paese: ovunque vada non credo di aver difficoltà ad ambientarmi, ma sarebbe una cosa fantastica quella di giocare per una squadra italiana. Non ho nessuna preferenza al momento, non ho una squadra preferita ma mi piace molto vedere le partite del campionato italiano.
Improvvisati direttore sportivo per un secondo: quale tuo compagno di squadra o di nazionale consiglieresti alle squadre italiane?
Credo che tutti gli undici del Belgio U21 meriterebbero un posto nella Serie A italiana, ne sono sicuro. Abbiamo qualità importanti, sia per giocare in piccole squadre ma anche per fare grandi carriere: quello che mi ha impressionato di più, comunque, è Mpoku ma come lui anche molti altri.
Concludiamo con una domanda personale: quale ritieni che sia la tua qualità migliore tra i pali?
Credo di essere un giocatore che non ha paura di uscire dall’area di porta, voglio prendermi le mie responsabilità e dare sicurezza alla squadra. Mi piace anche impostare con i piedi, soprattutto quando i miei compagni non hanno soluzioni davanti a loro: in quel caso possono fare affidamento su di me. Ho 21 anni però, ho molto da imparare e lavoro ogni giorno per migliorare ancora: è l’unico modo per riuscire a diventare un campione.