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Colombo (ag. Fifa): “Pjanic è innamorato di Roma, resterà a lungo. Thohir fa bene a insistere sui giovani”

Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con l’agente Fifa Giuseppe Colombo: una chiacchierata informale con una persona cordiale e gentile, che ha dimostrato competenza ma, allo stesso tempo, umiltà. Tanti i temi toccati durante la conversazione, dalla Champions League al progetto giovani di Thohir, passando per la corsa scudetto e il futuro di Miralem Pjanic, giocatore che Colombo ha contribuito a portare nel nostro paese.

Le squadre italiane sono realmente competitive in Champions League?

Juventus, Milan e Napoli hanno certamente la possibilità di passare il primo turno, poi il cammino si complica in maniera decisiva: per arrivare sino in fondo serve essere attrezzati in maniera diversa, magari un innesto di qualità per poter provare ad andare oltre può essere la soluzione per le italiane: non mi soffermo sui nomi, perché questo spetta ai tecnici delle tre squadre. Difficile che una, però, arrivi sino in fondo.

La Roma può continuare a sognare per lo scudetto, oppure si tratta solo di un fuoco di paglia?

Sì, sarà un campionato molto equilibrato sino alla fine. Naturalmente le prime tre sono tutte in gioco, ma secondo me anche Fiorentina e Inter hanno la possibilità di giocarsela sino alle ultime giornale. Tuttavia credo che la favorita numero uno sia la Juventus, è abituata a vincere e poi Antonio Conte è un allenatore che sa dare gli stimoli giusti.

Uno dei grandi protagonisti della squadra giallorossa è Pjanic: lei ha collaborato affinché il bosniaco arrivasse in Italia due stagioni fa, ma quanto è stato vicino a lasciare la Roma nell’ultima sessione di mercato?

Nel mercato ci possono essere delle opportunità, anche in un breve lasso temporale. So con certezza che lui non ha mai pensato di lasciare la Roma, ha un ottimo rapporto con città e tifosi; Rudi Garcia inoltre è veramente bravo, ha molta fiducia nel ragazzo e si vede dato che ogni settimana lo vuole in campo.

A proposito di arrivi importanti, passiamo al capitolo Thohir: pensa che il modello giovani imposto possa funzionare a Milano, una città che storicamente non aspetta i talenti con potenziale?

Credo che un grande club debba sempre dare un occhio particolare al settore giovanile, se Thohir vuole andare in questa direzione vuol dire che sta programmando nel lungo periodo. L’Inter ha lavorato molto bene negli ultimi anni nel settore giovanile, lo si vede anche dai risultati che sta raggiungendo in campo.
Ben venga insomma chi vuole continuare il progetto iniziato da Moratti, magari riprendendo il modello Arsenal: il tifoso è chiaro che vuole sempre vincere, ma in un ambito di rinnovamento la cosa giusta da fare è quella di pensare ai giovani. Il campione pronto lo puoi sempre acquistare, ma avere una buona base di giocatori costruiti in casa è la cosa migliore. Si dovesse presentare un’occasione, poi, allora sì che avrebbe senso investire: le voci su Dzeko devono essere interpretate in questa maniera, ma club e dirigenti devono farsi trovare pronti.