Non è stata ovviamente un Italia-Germania degno di tale nome. E’ stata una sfida anomala, in cui si è puntato a capire qualcosa in più sulle rispettive potenzialità piuttosto che cercare di piazzare l’acuto vincente. Poi, ovvio, il gol di Abate (che sì, fa notizia a sé) ci fa piacere, così come ci fa sempre piacere poter affrontare squadre di una certa caratura, ma diciamolo, e ribadiamolo: nonostante il prestigio, non sono proprio queste le sfide che ci tengono a casa di venerdì sera.
Prandelli ha provato a modificare qualcosa in corso d’opera, inserendo Candreva e mutando uno schieramento inizialmente disposto con Montolivo fantasista alle spalle di Osvaldo e Balotelli. Già, Balo, l’uomo da cui ci si aspettava una reazione: sì, un po’ di voglia si è vista, ma… SuperMario, l’ultima volta che abbiamo giocato contro di loro hai regalato tutt’altro tipo di emozioni. Comunque, si diceva di Candreva entrato per velocizzare un undici piuttosto statico, di Montolivo regista avanzato, e di… un Giuseppe Rossi in panchina.
L’uomo più in forma del momento.
In panchina.
Aveva avuto un po’ di febbre.
D’altronde era un’amichevole.
Però, scusate, le amichevoli non servono per testare gli schemi, e trovare nuove soluzioni? Fiorentina, perdonami, ma Pepito io l’avrei inserito. Si era ripreso; in fondo un po’ di partita avrebbe potuto disputarla. Ah, ovviamente, lo stesso dicasi per De Rossi, Giaccherini, Florenzi: titolari nelle partite che contano, fuori nelle amichevoli, in cui si dovrebbero fare le prove generali per… già, plasmare l’undici ideale per, appunto, le partite che contano.
Il controsenso è evidente.
Certo, come sono evidenti le punzecchiate nel fianco delle varie società, che… “suvvia, sor Cesare, ce lo risparma stavolta…”
Infine, il nervosismo. Kroos e Thiago Motta, un po’ di scintille. Ok, poca eleganza, ma… Sì, un po’ di sana garra mica fa male. Pepe, quello ci vuole. Non il giocatore: l’ingrediente, metaforicamente parlando, ovvio. Pepe, che renda piccante le partite come questa. Come Italia-Germania. Una gara stavolta scivolata via senza troppi patemi, nonostante tutti sapesero che questa sfida, normale, veramente non lo sarà mai.