E’ durata undici giornate la speranza di una lotta continua per il titolo.I “Bé, tre punti di margine” o i “Se fanno il colpo al Karaiskaki ci si diverte” sono svaniti, così come le speranze del PAOK di poter ambire a qualcosa di più di una qualificazione in Champions League. Mancano 23 giornate, direte voi. “Non smetterò mai di chiedere la vittoria”, risponde Michel. E se lo dice un allenatore che regala spettacolo e gol a suon di prestazioni e regola 4-0 la principale avversaria al titolo, bé, si può già incidere il nome del vincitore sulla coppa. Il pubblico biancorosso ha assistito a una partita dominata dall’inizio alla fine, giocata in maniera sublime da una squadra che si è comportata come tale. Campbell è una saetta, Mitroglou segna anche col pensiero, Saviola torna a esultare.
Piange, invece, Huub Stevens, ora a -6 da una compagine che non perde da febbraio e che ha subito solo tre reti in campionato. I suoi ragazzi non hanno visto il pallone fin da principio, per poi svegliarsi improvvisamente dopo l’1-0 e dover necessariamente correre dei rischi. Tutti pagati, tra l’altro. Il lavoro del tecnico olandese, obiettivamente palpabile nelle gare precedenti, passa in secondo piano dopo la partitaccia di domenica, che molti a Salonicco hanno già definito una Waterloo. Si ferma anche l’occupante del terzo posto: l’Atromitos di Giorgos Paraschos si va a impantanare a Nea Smyrnis contro il Panionios e vede piombarsi alle spalle il gruppone delle pretendenti al podio. I biancoblu giocano una gara ansiosa, indirizzata dagli errori di Sifakis (controllo comico, che spiana la strada al gol di Giannou) e Fyntanidis, che causa il rigore del 2-0.
A 17 punti, a -1 dall’Atromitos, troviamo un quartetto di squadre vittoriose. Il Panetolikos centra il nono risultato utile consecutivo, battendo 2-1 il Levadiakos grazie alla doppietta dell’ex Nazionale camerunese Bikey. Makis Chavos mette a punto un intelligente 4-4-2, porta a casa il risultato e conferma Agrinio un fortino invalicabile, dove lo stesso Olympiakos ha lasciato due punti. Torna alla vittoria l’Ergotelis, che si schiera col turbo e riprende il Panthrakikos, inizialmente in vantaggio. Petrakis ora può contare anche sul redivivo Verpakovskis, che firma il suo secondo gol consecutivo. Tiene il passo anche il Panathinaikos, vittorioso al Vikelidis contro l’Aris grazie alla doppietta di Viktor Klonaridis, ma è l’infortunio di Nikos Marinakis a lasciare tutti col fiato sospeso. Il giovane terzino ha la peggio in un brutta testata con Kyrgias e rimane incosciente al suolo per alcuni interminabili secondi, salvo poi essere rianimato e portato via in ambulanza. A completare il gruppo ci pensa il PAS Giannina del neo tecnico Sakis Tsiolis, che regola 2-1 l’OFI allo Zosimades. Tornano De Vincenti e Chavez e, guarda caso, riecco la fantasia che mancava. Inutile il primo gol greco di Makukula.
Un altro gruppo, questa volta formato da tre compagini, veleggia a 15 lunghezze. Il Kalloni vince per il secondo turno consecutivo con un netto 3-0 su un disastrato Veria, che ha però costretto il portiere maltese Hogg (preferito a Siderakis) ad alcuni interventi decisivi. Dopo alcuni turni in cui aveva perso la bussola, la squadra di Matsourakis torna a esprimere un calcio di qualità, così come ci si aspetta dai suoi interpreti. L’Asteras Tripolis ottiene il secondo pareggio di fila in casa contro lo Xanthi. Sotto il diluvio biblico di Tripolis, va in scena una gara accesa e spettacolare, nonostante un campo non troppo ortodosso. Completa il trio il già citato Panionios, vittorioso, sebbene con i favori della sorte, e, pare, più tenace e concentrato. Le trace, invece, si assestano a 14 punti.
Entrando in zona rossa, ecco le due squadre in doppia cifra. Il Levadiakos non si decide a fare il salto di qualità, mentre il Platanias targato Nikos Anastopoulos, subentrato al dimissionario Ouzounidis, trova la seconda vittoria stagionale nell’essenziale match salvezza contro l’Apollon Smyrnis. Tra le due litiganti, si staglia l’OFI, salvo per un punto, ma sconfitto in malo modo dal PAS Giannina. In zona retrocessione, oltre all’Apollon, ci sono Aris e Veria. La crisi di risultati non conosce limiti per il dio della guerra, che ha esaurito a due vittorie lo sprint che lo aveva tolto dai bassifondi. La regina del nord, invece, ha tutto il regno in crisi: mentre si attende il quarto allenatore della stagione, solo la stoica professionalità dei calciatori, intontiti dai continui cambi di gestione, rende un minimo interessanti e combattute le gare giocate in Emazia.
sabato 9/11
Platanias – Apollon Smyrnis: 2-0 (43′ Goundoulakis, 62′ Katai)
PAS Giannina – OFI: 2-1 (63′ De Vincenti (PAS), 73′ Tsoukalas (PAS), 83′ Makukula (OFI))
Aris Salonicco – Panathinaikos: 0-2 (43′, 69′ Klonaridis)
domenica 10/11
Panionios – Atromitos: 2-1 (5′ Giannou (P), 38′ rig. Aravidis (P), 70′ Dimoutsos (A))
Ergotelis – Panthrakikos: 3-1 (11′ Tzanis (P), 45′ Verpakovskis (E), 60′ Romano (E), 90’+1 Diamantakos (E))
Panetolikos – Levadiakos: 2-1 (17′, 49′ Bikey (P), 43′ Moulopoulos (L))
Veria – Kalloni: 0-3 (6′ J. Garcia, 27′ Podany, 79′ Leozinho)
Olympiakos Pireo – PAOK Salonicco: 4-0 (36′ Mitroglou, 60′ Saviola, 74′ Fuster, 80′ Campbell)
lunedì 11/11
Asteras Tripolis – Skoda Xanthi: 2-2 (13′ N’Daw (A), 37′ C.Calvo (X), 42′ Soltani (X), 81′ Usero (A))