La classifica non sorride alla Juventus, ma per il momento va bene così. I bianconeri sono ultimi in classifica con tre punti conquistati in quattro partite, ma il calendario è in discesa perché adesso tocca alle avversarie affrontare il Real Madrid per la seconda volta: gli spagnoli hanno giocato un brutto primo tempo, complice una grande Juve che non ha permesso ai centrocampisti madrileni di produrre gioco. Le stelle non hanno brillato allo Juventus Stadium – almeno nella prima frazione di gioco – salvo poi scatenare tutta la propria forza offensiva nella ripresa: oltre ai due gol, la pressione sulla difesa bianconera è stata costante dopo il gol del pareggio (ottenuto, a dir la verità, soprattutto grazie all’errore di Caceres).
Gli errori individuali: la Juventus ha “rovinato” una partita perfetta con qualche errore di troppo soprattutto da parte del terzino uruguaiano che, anche sul secondo gol, ha colpa visto che si lascia prendere in contro tempo da Cristiano Ronaldo. Proprio queste indecisioni hanno riportato in partita le merengues, fuori ritmo sino al gol del portoghese.
Passiamo alle note liete, cioè quel primo tempo da registrare e pubblicare in Spagna per dimostrare ad alcune squadre iberiche come fermare il Real Madrid: il centrocampo ha surclassato Khedira e compagni, mentre in avanti gli inserimenti delle punte sono stati costanti e, soprattutto, molto pericolosi. Non ci fosse stato questo Casillas versione muro – seppur anch’egli abbia compiuto qualche incertezza – probabilmente staremmo parlando di un’altra partita, con i bianconeri usciti vincitori contro una delle prime squadre d’Europa. Chiedere a Marchisio per maggiori informazioni; il centrocampista azzurro ha costretto Iker al miracolo con i piedi nel primo tempo, facendosi poi murare a due passi dalla porta nella ripresa.
Quando non vuole entrare, state pur certi che la palla non entra. Però un proverbio dice che chi si acContenta gode, e chissà che alla fine non sia proprio l’allenatore originario di Lecce a staccare un pass per gli Ottavi di Finale della Champions League. Sulla carta parrebbe proprio così, ma sempre parlando in termini astratti il Galatasaray di Mancini avrebbe dovuto surclassare il Copenhagen ultimo in classifica, ipotecando un passaggio del turno che, a quel punto, sarebbe stato molto più vicino di quanto non lo sia ora.
Per la Juventus adesso diventa fondamentale la partita in casa contro i danesi, per non rovinare tutto quello che di buono è stato creato stasera: a prescindere che, in ogni caso, la partita decisiva sarà quella contro Drogba e compagni in Turchia, e di lì non si scappa.
Ma questa Juventus formato Europa difficilmente si tirerà indietro, dopo le due ottime prestazioni contro la squadra di Ancelotti: un’iniezione di fiducia troppo importante per gli uomini di Conte, che quest’anno hanno scoperto di non essere invincibili anche in Italia. La forza di un gruppo sta nel rialzarsi in tempo, essere consapevole delle proprie debolezze ma saperci convivere serenamente: a maggior ragione dopo quest’impresa Real.