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La Roma e la legge dei grandi numeri

No, non vi stiamo istigando a giocare al lotto, né a uno dei tanti giochi a premi italiani che hanno protagonisti i numeri. Non vogliamo neppure parlarvi di matematica o di calcoli statistici, state tranquilli. E allora vi domanderete cosa c’entrino una foto e un titolo del genere con un sito come il nostro, in cui si parla di sport e in particolare di calcio. La risposta sta nel filotto (no, tranquilli, non parleremo neanche di biliardo) di vittorie della Roma di Garcia, grande protagonista della Serie A.

Prima la prova del nove, poi il dieci (o trenta, se vogliamo) e lode. E ora? Ora c’è l’undicesima di campionato e i riflettori sono tutti sul posticipo di questa sera fra Torino e Roma. Riusciranno i giallorossi a sbancare anche lo stadio Olimpico di Torino? C’è chi dice da tempo che questa Roma è fortunata, che calerà alla distanza, che non può vincere tutte le partite. Concetti condivisibili, per carità, ma la fortuna aiuta gli audaci e chi se la va a cercare e la Roma è lassù, nella storia del calcio italiano. Anche se Rudi Garcia ha più volte ammesso che preferirebbe entrarci a fine campionato.

Sarà il Toro di Ventura, dunque, ma soprattutto l’ex Alessio Cerci (vice capocannoniere di A con 7 centri) a mettere alla prova i giallorossi nel loro undicesimo esame di maturità. Società, calciatori e tifosi sognano a occhi aperti, ma sanno benissimo che la squadra non potrà vincere tutte le partite in programma da qua alla fine del torneo: come la legge dei grandi numeri insegna, infatti, arriverà prima o poi un passo falso. È fisiologico e umano che sia così.

Ma proprio a questa legge si appigliano, ormai, le speranze delle inseguitrici di rosicchiare qualche punto, visto che nemmeno i forfait di Totti e Gervinho hanno rallentato la corsa della squadra di Garcia. Inseguitrici che rispondo al nome di Juventus e Napoli (l’Inter è già sotto di 11 punti e il Milan è in crisi nera) e che viaggiano spedite da tre giornate. I bianconeri si sono svegliati alla grande dopo le quattro bistecche alla fiorentina e hanno ripreso la marcia: 9 punti in una settimana e nessuna rete subita. E oggi a Parma si è vista una squadra capace di soffrire e aspettare il momento buono per colpire. Poi, c’è il Napoli, che ha vinto contro il Catania con un po’ di fatica, ma è là, a meno due dalla capolista.

Ma prima del posticipo, il clou della domenica pomeriggio, oltre all’Inter impegnata al Friuli contro l’Udinese, è incredibilmente la gara del Bentegodi, dove l’altra rivelazione del campionato, l’Hellas Verona di Mandorlini, che finora ha vinto sempre fra le mura amiche, ospiterà un Cagliari reduce dalla doppia batosta contro Lazio e Bologna e, legge dei grandi numeri permettendo, proverà a ingranare la sesta vittoria interna. Alla faccia della neopromossa.

Poi, di sera, ne vedremo delle belle: juventini che tiferanno Toro e napoletani che ricorreranno a tutte le superstizioni possibili per scongiurare che esca anche il numero 11 sulla ruota di Torino.