Il Punto sulla Serie A: decima giornata

E sono dieci su 10. Un’altra vittoria per la Roma, che supera anche il Chievo e si lancia a 30 punti. La Juventus, che strapazza il Catania, e il Napoli, che vince non senza polemiche a Firenze, tengono il passo. È sfida a tre.

LOTTA SCUDETTO: Mai nessuno come questa Roma. Dieci vittorie su dieci partite in Serie A. Trenta punti, numeri che riescono a sminuire quelli di Napoli e Juventus, distanti cinque punti ma con un bottino di tutto rispetto. Il dato, però, che più dovrebbe spaventare le due antagoniste è uno solo, quello dei gol subiti: uno. Uno in dieci partite. Sedici meno del Milan, nove meno della Juventus stessa, per rendere l’idea. Non è la Roma di qualche settimana fa, siamo onesti, ma mancano giocatori importanti e gli avversari non concedono più così tanti metri alla squadra di Garcia. Ci vuole un colpo di testa di Borriello a venti minuti dalla fine per regalare i tre punti ai giallorossi e battere anche il Chievo.
Tengono il passo, seppur in modo differente, anche Juventus e Napoli. I bianconeri passeggiano sul Catania, su cui, così come sul Genoa qualche giorno fa, si scatena la rabbia degli uomini di Conte, mai apparsi così affamati come in queste due partite. Vidal e Tevez guidano un gruppo che, almeno sulla carta, sembra ancora più forte degli altri. Ma settimana prossima torna la Champions, chissà se la testa riuscirà a restare concentrata come visto mercoledì sera.
Gli azzurri di Benitez, invece, vincono una sfida difficile a Firenze grazie all’ormai solito Callejon e a Mertens, migliore in campo della sfida. La Fiorentina potrebbe recriminare sull’espulsione di Cuadrado per doppia ammonizione, la seconda delle quali presa in occasione di un rigore, abbastanza evidente, non concesso. Ma nel complesso, probabilmente, il Napoli ha meritato la vittoria anche se non sembra essere, complice anche una cattiva condizione fisica di Higuain e Hamsik, la stessa squadra di inizio campionato. Il campionato è “Cerbero”, a tre teste. Ne resterà solo una, di strada ce n’è ancora tanta.

ZONA EUROPA: Dietro le prime tre, proprio quando sembrava passato il suo momento magico, rispunta l’Hellas Verona, che batte la Sampdoria grazie a Toni (gol e assist), raggiunge l’Inter e si dimostra la vera sorpresa del campionato. I nerazzurri di Mazzarri, nell’anticipo del martedì, non sono riuscito ad andare oltre l’1-1 contro l’Atalanta a Bergamo, nonostante il rientro di Samuel al centro della difesa. Denis risponde ad Alvarez e fissa il punteggio finale che regala comunque un punto a testa.
Ma la sfida principale, per quel che riguarda le ultime posizioni europee, si è giocata a San Siro tra Milan e Lazio, due tra le squadre più problematiche di questo scorcio iniziale di stagione. E il gioco espresso è stato il risultato di questi problemi, una partita brutta elettrizzata solo dal ritorno al gol (bellissimo) in maglia rossonera di Kakà, poi seguito dal pareggio di Ciani. Un pareggio che non serve a nessuna delle due squadre. Davanti si corre e non si aspetta nessuno.

LOTTA SALVEZZA: Il momento fatidico è arrivato. Abbiamo tre squadre da sole in fondo alla classifica, staccate dal resto del gruppo. Il Chievo sconfitto a Roma è ultimo a quattro punti, preceduto di poco dal Catania sommerso di reti a Torino contro la Juventus e dal Sassuolo, che perde in casa contro l’Udinese di Di Natale e Muriel. Il Bologna, guidato da Kone, vince e si stacca dal trenino di coda, raggiungendo la Sampdoria, che si ferma dopo sette punti consecutivi, e il Livorno, che guadagna solo un punto dopo un incredibile 3 a 3 con il Torino in cui brilla lo splendido gol di Emerson. I giochi non sono assolutamente fatti e tutto può ancora succedere, ma per le ultime tre è ora di dare una sterzata a una stagione che ha preso una direzione bruttissima.

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