Scorrendo la classifica nei primi posti troviamo più o meno le squadre candidate al titolo in estate con qualche illustre assente e con un intruso a dir poco stupefacente.
Pochi avrebbero scommesso su Mandorlini e i suoi uomini, appena promossi in Serie A potevano essere un punto interrogativo del campionato anche per la scarsa media punti del tecnico in massima serie e invece si sono rivelati la più bella sorpresa di questo inizio stagione.
Quarto posto a pari merito dell’Inter, sopra a Fiorentina, Lazio e Milan. L’avvio di campionato del Hellas Verona ha numeri e risultai importanti tanto da tirare in ballo paragoni con quello storico dello scudetto di Bagnoli nel 1984/85. Nemmeno quel Verona campione d’Italia riuscì infatti a ottenere cinque vittorie di fila in casa.
Tra le mura amiche gli scaligeri hanno costruito le loro fortune con 5 vittorie in altrettante gare, andando poi in trasferta sempre a giocarsela. Battuto solo dalle big di questo campionato come Juventus, Roma e Inter, questo Verona è frutto di un progetto studiato nel lungo periodo.
Tornata in Serie A dopo 11 lunghi anni, la prima squadra di Verona sembra voler fare le cose in grande, grazie a Maurizio Setti, presidente dell’Hellas Verona. Setti insieme al ds Sean Sogliano hanno riportato il Verona alla Serie A a completamento di una scalata che in sole 3 stagioni ha condotto l’Hellas dalla Lega Pro al massimo campionato. Insieme i due hanno unito idee effervescenti e rispetto della tradizione conquistando subito la piazza, riconfermando subito Mandorlini e iniziando a programmare un futuro fatto di giovani e ambizione.
La squadra costruita in estate per il ritorno in A ha portato in Veneto giovani talenti mixati a qualche giocatore di esperienza navigata in cerca di rilancio. Si perché nel 4-3-3 di Mandorlini luccicano i campioncini come Jorginho e Iturbe e trovano una seconda giovinezza Luca Toni, Donati e Moras.
Rafael in porta rappresenta una scommessa vinta. Il portiere meno battuto dello scorso campionato di B, attraverso le prestazioni convince e relega a riserva il titolare della nazionale bulgara Nikolay Mihaylov prelevato in estate dal Twente.
La difesa non presenta nomi di spicco, ma accanto al capitano Maietta, ci sono giocatori affidabili con svariate presenze nella massima serie come: Moras,Cacciatore, Agostini e qualche giovane di prospettiva come Bianchetti e Albertazzi.
Il centrocampo è il pezzo forte di questa squadra. L’esperto Donati insieme a Romulo sono arrivati a integrare un reparto di buona qualità e quantità dove Halfredsson e Martinho stanno garantendo ottime prestazioni come nella passata stagione. Poi troviamo la rivelazione Jorginho, 21enne dal sicuro avvenire e già cercato dai principali club italiani ed europei. L’italobrasiliano sta stupendo oltre ogni previsione, non ha sentito il il salto di categoria ed è osservato speciale di Prandelli. Oltre a lui in rampa di lancio pronti a esplodere durante la stagione in corso troviamo altri due giovani ancora poco utilizzati: Jacopo Sala ed Ezequiel Cirigliano.
Il reparto offensivo invece si gode un nuovo Luca Toni, acquisto da urlo dell’estate gialloblu. Rinato a Verona quando ormai sembrava calare il sipario della sua bellissima carriera. Motivato e ritrovato fisicamente, il bomber combina la sua potenza alla velocità di Juanito Gomez 24 gol nelle ultime due stagioni già idolo della tifoseria scaligera. Un esplosione quella del numero 9 che lascia in panchina per ora Cacia (capocannoniere della serie cadetta lo scorso anno) e Longo giovane promessa dell’Inter, senza dimenticare il gioiellino Iturbe altro grosso acquisto estivo di sicuro avvenire.
Mandorlini a Verona sembra aver trovato l’ambiente ideale, grazie anche ad una società che lo sta mettendo in condizione di rendere al meglio lavorando in previsione e con serenità. Chapeau quindi a questo Hellas Verona piacevole e simpatica sorpresa del calcio italiano che riporta un tocco di romanticismo nel calcio delle creste e dei top player.