Eredivisie, 11/a giornata: scialbo pareggio dell’Ajax, il Twente cade contro l’ADO

Schizofrenica. Non c’è altro aggettivo per definire quest’edizione di Eredivisie: ogni settimana regala sentenze che, appena sette giorni dopo, vengono puntualmente ribaltate. Mai come negli ultimi anni, giunti a questo punto della competizione, appare palese che non c’è e non ci può probabilmente essere un vero padrone del campionato.
Comunque vadano le cose oggi pomeriggio, infatti, ci saranno perlomeno nove squadre nello spazio di appena sei punti. Sei piccoli, miseri punti. La stessa identica cifra che ti può portare da un ottavo posto alla vetta solitaria semplicemente vincendo entrambi gli scontri diretti con un PSV, un Twente o un Ajax sia che tu possieda il blasone del Feyenoord, l’entusiasmo incosciente del Vitesse o la voglia di stupire dello Zwolle.
Questo perché sono tante le sorprese che ieri ci hanno regalato le sfide del sabato valide per l’undicesima giornata.
Prima di tutto, la caduta a L’Aia del Twente capolista, andata in scena integralmente nel secondo tempo, con la compagine di Enschede capace di rimontare il velocissimo 2-0 dell’ADO tra il 69′ e il 76′ ma anche di capitolare al minuto 88, subendo una sconfitta che oltre al danno ha anche il sapore della proverbiale beffa.
La seconda sorpresa di serata è stato il terrificante (vista la qualità di gioco esibita) tra Ajax e RKC Waalwijk, un testa-coda che metteva di fronte un’aspirante al titolo e il fanalino di coda a secco di punti da agosto e protagonista di un cammino che si definiva “desolante” non più tardi di ieri. Ebbene, il fortino dell’RKC ha resistito alla grande in quel di Amsterdam nonostante i venti tiri dei Lancieri, di cui ben dieci nello specchio della porta (un solo shot on target per il Waalwijk, invece). L’Ajax ha avuto il 75% di possesso del pallone ma non ha saputo buttarlo dentro; morale della favola: 0-0 noiosissimo, due punti buttati e aggancio momentaneo della vetta condito dalla non piacevole consapevolezza che, oggi, sia il PSV sia lo Zwolle potrebbero andare a +2.
L’Utrecht, dal canto suo, dopo il vagito d’orgoglio di settimana scorsa, si conferma ridimensionato rispetto alla scorsa stagione e cade contro il Cambuur in trasferta, mentre gli Eagles subiscono un pokerissimo da un NAC che alterna vittorie, pareggi e sconfitte con precisione quasi matematica. Se la squadra di Breda dovesse per mera ipotesi finire il torneo mantenendo l’alternanza di risultati che ha ottenuto finora, concluderebbe a quota 46 punti, con 12 vittorie, 10 pareggi e 12 sconfitte. Come spesso capita ultimamente, il NAC s’è comunque goduto una prova maiuscola di Rydell Poepon, ancora a segno con una doppietta che lo lancia a quota 5 in questo campionato.
Inoltre, forte del nono posto della sua compagine, il bomber può guardare dall’altro in basso proprio l’ADO Den Haag, club detentore del suo cartellino ma colpevole di non aver creduto in lui quest’estate, sbolognandolo in prestito a una compagine sulla carta inferiore come il Breda. Infatti se è vero che la squadra de L’Aia ha pur piegato a sorpresa il Twente, è anche altrettanto vero che rimane pericolosamente terz’ultimo (c’è però una partita da recuperare con l’Heerenveen).
Ciò non toglie che, pur non cambiando sostanzialmente nulla in classifica, tutte e tre le ultime squadre di Eredivisie hanno fatto punti, conseguendo risultati contro le varie pretendenti al titolo. In un campionato normale sarebbe strano ma nella Serie A olandese di oggi, schizofrenica com’è, non stupisce quasi più.