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Rugby League World Cup 2013: sabato si inizia, cresce l’attesa

Cresce l’attesa degli appassionati per l’inizio della Rugby League World Cup 2013. Il torneo, che in Gran Bretagna segue la scia delle Olimpiadi di Londra 2012 e si inserisce fra questo eventi globale e il mondiale di rugby union del 2015, coinvolge 14 squadre e sarò inaugurato sabato pomeriggio dalla partitissima fra Inghilterra e Australia.

Il mondiale non si fermerà solo sul suolo inglese, perché anche Francia, Galles e Irlanda ospiteranno delle partite e l’attesa è tanta anche per capire che tipo di impatto il rugby league internazionale può avere a livello di pubblico.

Sempre sul piano organizzativo, il Millenium Stadium di Cardiff ospiterà sabato 26 ottobre la cerimonia d’apertura, che anticiperà i match Inghilterra-Australia e Galles-Italia. Proprio i Lions, che da qualche edizione si presentano ai nastri di partenza come Inghilterra e non come Gran Bretagna, sono caduti nella trappola della nazionale italiana nell’amichevole di Salford, in un tonfo inatteso e già capace di abbassare le aspettative sulla nazionale di casa. Che ora sentirà la pressione di tutti: Burrow giura che la squadra non è in crisi e rivendica che la partita di sabato era solo un’amichevole, ma c’è odore di bruciato e l’Australia starà sfregandosi le mani.

Foto Australian Kangaroos
Foto Australian Kangaroos

Anche perché questi Kangaroos fanno paura: dove altro troviamo un team così completo e talentuoso? Sul piano dell’intensità, oltre che a livello fisico e tecnico, gente come Smith, Thurston, Slater e compagnia non hanno eguali, forse nel mondo dello sport in generale.

La stessa squadra australiana ha deciso di non disputare nessuna amichevole pre-mondiale. Non sono mancate polemiche o commenti ma forse, visto il prezzo psicologico pagato da Sinfield e compagni, la scelta è stata saggia: i giocatori di Queensland e New South Wales scopriranno le carte direttamente a Cardiff e sarà un bel vedere per chiunque ami questa disciplina.

A parte il match del Salford City Stadium, diverse altre nazionali sono scese in campo, con lo scopo anche di dare minutaggio a giocatori che hanno avuto poco tempo per amalgamarsi in gruppo e trovare coesioni nelle soluzioni tattiche.

Nel dettaglio, la Scozia è uscita sconfitta nella sfida disputata a  Featherstone contro la Papua Nuova Guinea (38-20). Quello di Adrian Lam è un XIII di valore, potendo contare su diversi giocatori della NRL e ai Bravehearts è costata cara la prova così così del capitano Brough, Man of Steel dell’ultimo campionato inglese.

Foto Scotland Rugby League
Foto Scotland Rugby League

Che il weekend non volesse sorridere alle compagini dell’Emisfero Nord si è capito anche grazie alla sconfitta della Francia, in casa, contro gli USA. Gli statunitensi sono andati a violare lo Stade des Minimes di Toulouse con punteggio di 22-18 e per i francesi è un campanello d’allarme da non prendere sottogamba. Di Garvey, Paulo, Shipway e Freed le marcature dei Tomahawks, mentre per Les Tricolores è mancato soprattutto il piede di Bosc.

Se gli England Knights (una sorta di Inghilterra “A”, ndr) frustravano le ambizioni di Samoa (52-16) con sugli scudi la stessa di Leeds Hardaker, la Nuova Zelanda ha fatto la voce grossa umiliando le Isole Cook al Keepmoat Stadium di Doncaster, abituale casa del Doncaster Rovers Football Club. 50-0 in favore dei Kiwis campioni del mondo, assolutamente a loro agio nei panni di seconda favorita alle spalle dei “cugini” australiani.

È ora il caso di archiviare le amichevoli e pensare al rugby vero. Sabato si parte: buon mondiale a tutti.