Verona, senti Jorginho: “Il mio segreto? Corro tanto e gioco semplice”
Non c’è dubbio, il simbolo più luminoso del Verona delle meraviglie è il centrocampista brasiliano, naturalizzato italiano, Jorginho. Il ragazzo, a suon di prestazioni super e rigori, sta trascinando la squadra di Mandorlini nelle zone alte della classifica. Se la qualificazione in Europa appare al momento improbabile, è comunque lecito sognare. In un’intervista su La Gazzetta dello Sport in edicola oggi, il ventunenne brasiliano svela i segreti del suo successo: “Cerco sempre di essere nel vivo dell’azione, due tocchi e via, preferisco giocare semplice. E poi corro tanto, faccio in media 12 chilometri a partita. Inoltre, alleno la mente: fissare per tanto tempo un oggetto aiuta a essere freddi e a non pensare a nulla”.
Per uno che è arrivato in Italia all’età di 15 anni e guadagnava 20 euro a settimana, le cose sono cambiate eccome: “Stavo per tornare in Brasile, poi mi prese il Verona e la mia fortuna è stata conoscere Rafael, che mi ha aiutato tanto. Ora valgo 10 milioni? Se continuo a giocare così, magari li valgo davvero”. Eh già, il ragazzo è già a quota 5 gol, di cui 4 su rigore, e ha attirato già le attenzioni delle grandi d’Europa (su tutte, Arsenal e Chelsea), ma Jorginho rassicura il tifosi gialloblù: “Qui mi sento a casa, c’è grande entusiasmo. Fare un altro anno a Verona mi farà sicuramente bene”.
Intanto, buone notizie per Cesare Prandelli. Forte di un passaporto italiano (grazie a un trisavolo vicentino), il centrocampista dell’Hellas lancia messaggi al miele per il ct della Nazionale: “Mi sento italiano, sogno di giocare e vincere un Mondiale con la maglia azzurra. Spero che la questione burocratica si sistemi al più presto”. Chissà che l’Italia non abbia già trovato un degno erede di Andrea Pirlo.