Russia, 13/a giornata: la Dinamo Mosca travolge il Kuban
Terza vittoria di fila per la Dinamo Mosca che rientra in corsa per un posto in Europa, per il Kuban è un periodo no.
Nel Kuban regna la confusione. Lo dimostrano i continui cambi di allenatore e i conseguenti (scarsi) risultati. Il ritorno alla guida tecnica bielorussa (prima di Munteanu c’era infatti Kuchuk) con l’ex BATE Goncharenko è il quinto cambio d’allenatore in due stagioni. Un po’ troppi, per una squadra che è stata molto brava a nascondere le problematiche dettate da questi scossoni e a mettere in mostra sul manto erboso le proprie grande qualità. Ma adesso a Krasnodar si vive un periodo davvero difficile: non ci dovrebbero essere problemi per quanto riguarda la salvezza, ma è evidente che l’inusuale doppio impegno e l’ onere di confermare quanto di buono fatto lo scorso anno (senza tra l’altro alcuni pezzi pregiati come Ozbiliz) abbiano frenato e non poco la bontà di questo progetto.
Torna invece a respirare Petrescu. Il tecnico romeno, grande ex della sfida, ha infilato tre importanti vittorie che hanno messo temporaneamente a tacere le critiche. Per quanto speso in sede di mercato i vertici del club pretendono un posto in Champions League: dura, ma non impossibile, anche se l’esiguo numero di posti a disposizione rende ancor più probante il compito dei moscoviti.
Dopo un primo tempo di studio e probabilmente anche un poco noioso la ripresa inizia con quell’episodio necessario ad infiammare la contesa: Fidler mette dentro per Baldè che sfrutta una disattenzione difensiva generale e incorna facilmente il punto dell’1-0. Invece che tagliare le gambe ai padroni di casa, la marcatura del centravanti africano sveglia letteralmente gli uomini di Petrescu. Nel giro di cinque minuti, infatti, i padroni di casa mettono a segno un uno-due decisivo per le sorti del match: prima ci pensa Voronin, magistralmente imbeccato sul filo del fuorigioco da Kokorin, che salta il portiere in uscita e deposita la sfera nella porta sguarnita; successivamente è Granat a portare in vantaggio la Dinamo, con un bel piatto al volo su corner calciato da Ionov. Il Kuban paga caro il passaggio a vuoto ed esce letteralmente dal campo: l’espulsione di Khubulov, autore di un intervento inutile a metà campo, non è altro che il fischio finale anticipato. E poco conta alla fine il rigore totalmente inventato su un presunto fallo fuori area di Melgarejo su Kokorin (peccato che sia questi a lanciarsi da un immaginario trampolino) e trasformato da Kuranyi. Goncharenko dovrà lavorare sodo per calmare i suoi (apparsi troppo nervosi come dimostra il cartellino rosso ricevuto da Tsoraev dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo) e rimovitare un gruppo che al momento sembra finito in un vortice negativo, anche per colpe non proprie, come la mancanza di una guida tecnica fissa.
DINAMO MOSCA-KUBAN 3-1 (0-0)
Dinamo Mosca (4-4-2): Shunin, Wilkshire, Granat, Douglas, Lomic, Ionov, Denisov, Noboa, Dszudszak (60′ Kuranyi), Voronin (88′ Kasaev), Kokorin (84′ Smolov).. A disp.:Berezovskij, Gabulov, Rotenberg, Chicherin, Fernandes, Florescu, Zobnin, Yusupov, Dyadyun. All.: Petrescu.
Kuban (3-5-2): Belenov, Melgarejo, Dealbert, Xandao, Popov (78′ Ignatjev), Zhavnerchuk, Fidler, Tlisov, Khubulov, Baldè (78′ Cissè), Bucur (85′ Tsoraev) A disp.:Karyukin, Baychora, Bugaev, Armash, Sosnin, Bueno, Urenya. All.: Goncharenko.
Marcatori: 50′ Baldè (K), 58′ Voronin, 63′ Granat, 83′ Rig. Kuranyi
Ammoniti: Baldè, Melgarejo (K)
Espulsi: Khubulov, Tsoraev (K)
Arbitro: Sergey Lapochkin (San Pietroburgo)