La proprietà commutativa dell’addizione afferma che, invertendo gli ordini degli addendi, il risultato non cambia. Sebastian Vettel la conosce evidentemente molto bene. Il tedesco della Red Bull ha vinto il Gp del Giappone, sul circuito di Suzuka, quindicesima prova del campionato mondiale di Formula 1, portandosi a casa il nono successo stagionale, il trentaseiesimo in carriera. Ma non è stata la solita vittoria alla Vettel con la fuga iniziale a suon di giri veloci e tanti saluti alla concorrenza. Questa volta il tedesco si è “pazientemente” messo alle spalle di Grosjean e Webber e ha giocato d’astuzia, sfruttando il gioco delle soste ai box per saltare i due e aggiudicarsi la vittoria. Webber e Grosjean salgono assieme a lui sul podio. Alonso termina quarto davanti a Räikkönen. Vettel si porta a 90 punti su Alonso. La conquista matematica del quarto titolo iridato arriverà molto probabilmente al prossimo Gp, in India.
Le vetture si schierano montando tutte gomme medie, eccezion fatta per la Toro Rosso di Ricciardo e la Caterham di Pic, che si presentano al via con le dure. In partenza, è straordinario lo scatto di Romain Grosjean che pone la sua Lotus in testa davanti alle Red Bull di Webber e Vettel. Quest’ultimo ha un lieve contatto con la Mercedes di Hamilton, che però causa la foratura della posteriore destra dell’auto del britannico. Hamilton è pertanto costretto a rientrare ai box e a posizionarsi in fondo al gruppo in ventesima posizione. La prima curva vede il ritiro della Caterham di Van der Garde e della Marussia di Bianchi (con il francese che, per la prima volta in carriera, deve abbandonare una gara) per un incidente. Il trio al comando forma un buon margine di vantaggio nei primi giri sul resto del gruppo, guidato da Rosberg, Massa e Alonso. Hamilton si arrende al nono giro, fermandosi ai box. Hulkenberg è il primo a inaugurare la girandola dei pit stop, fermandosi all’undicesimo giro. Al dodicesimo è il turno di Webber, Massa e Räikkönen, al tredicesimo tocca al leader della gara Grosjean e a Rosberg. Alonso compie la sua sosta il giro successivo, mentre Vettel si ferma al quindicesimo.
Il primo turno di soste ai box costa caro alla Ferrari, dato che Massa e Alonso perdono una posizione a vantaggio della Sauber di Hulkenberg. Buon per le “Rosse” che Rosberg è costretto a un “drive through” per aver rischiato di tamponare la McLaren di Pérez durante la sosta ai box. Il tedesco, quindi, scivola dal quinto al dodicesimo posto. Congelate le altre posizioni, con Grosjean sempre in testa davanti a Webber e Vettel. Il trio di testa scava una voragine nei confronti del resto del gruppo, anche grazie a Ricciardo che, dovendosi ancora fermare ai box, fa da tappo provocando la costruzione di una sorta di “trenino” alle sue spalle. Alonso ne approfitta per sopravanzare Massa al ventesimo giro. Webber dà il là al secondo turno di pit stop, fermandosi al ventiseiesimo giro. Massa compie la sosta al ventottesimo giro. Grosjean lo imita due giri più tardi assieme a Hulkenberg. Alonso si ferma nella tornata successiva, mentre il suo prossimo compagno di squadra Räikkönen compie la sua sosta al trentaduesimo giro. Massa viene penalizzato con un “drive through” per aver superato i limiti di velocità in corsia dei box durante la sua seconda sosta e scivola all’undicesimo posto. Vettel è l’ultimo a fermarsi al trentottesimo giro.
Mark Webber è agevolato dal fatto di aver anticipato la sosta, in quanto sopravanza Grosjean ponendosi in vetta alla classifica. Posizioni inalterate per Vettel, Hulkenberg e Alonso, mentre Räikkönen approfitta della penalità inflitta a Massa per installarsi al sesto posto. Vettel inanella una serie di giri veloci, portandosi immediatamente alle spalle di Grosjean. Il sorpasso si compie al quarantesimo giro. Webber, che è sulle tre soste, si ferma al quarantatreesimo giro per montare pneumatici a mescola media. Si profila un bel “triello” tra Vettel, Grosjean (che completano la gara con le dure) e Webber che monta le più performanti gomme medie. Alonso mette a segno un colpo, sorpassando di forza Hulkenberg al quarantaseiesimo giro, guadagnando la quarta posizione. Davanti, Webber piomba come un falco alle spalle di Grosjean. Il francese si difende strenuamente, ma si deve arrendere all’inizio del penultimo giro. Nel frattempo, Vettel ha approfittato del duello per scavare un margine di vantaggio decisivo. Il campione del mondo va a vincere davanti a Webber e Grosjean. La zona punti è completata da Alonso, Räikkönen, Hulkenberg, Gutierrez (che si porta a casa i primi punti iridati della carriera), Rosberg, Button e Massa.
L’ordine d’arrivo del GP del Giappone 2013 (prime posizioni)
Ordine d’arrivo | Pilota | Scuderia |
1 | Vettel | Red Bull |
2 | Webber | Red Bull |
3 | Grosjean | Lotus |
4 | Alonso | Ferrari |
5 | Raikkonen | Lotus |
6 | Hulkenberg | Sauber |
7 | Gutierrez | Sauber |
8 | Rosberg | Mercedes |
9 | Button | McLaren |
10 | Massa | Ferrari |
Classifica piloti: Vettel 297, Alonso 207, Räikkönen 177, Hamilton 151, Webber 148, Rosberg 126, Massa 90, Grosjean 87, Button 60, Hulkenberg 39, Di Resta 36, Sutil 26, Pérez 23, Ricciardo 18, Vergne 13, Gutierrez 6, Maldonado 1.
Classifica costruttori: Red Bull 445, Ferrari 297, Mercedes 287, Lotus 264, McLaren 83, Force India 62, Sauber 45, Toro Rosso 33, Williams 1.