Mentre piloti e team erano impegnati dall’altra parte del mondo nelle prime due sessioni di prove libere del GP del Giappone, in una camera d’albergo a Siviglia si è consumato il dramma di Maria de Villota, trentatreenne corridrice spagnola trovata morta nel letto della stanza della struttura dove si trovava per partecipare a un convegno. Salita agli onori della cronaca nel luglio del 2012, quando un terribile incidente su una pista inglese le causò la perdita di un occhio, l’ex collaudatrice della Marussia era amata dall’intero paddock, sconvolto dalla tragica notizia.
“Bisogna pregare per lei ed essere vicini alla sua famiglia Maria era molto amata da noi“, le prime parole del connazionale Alonso. Ancora mistero sulle cause del decesso annunciato da Cadena Ser; come riportato da SportMediaset, il presidente della Federazione spagnola di automobilismo Carlos Gracia ha sottolineato che Maria è morta mentre dormiva. “L’unica cosa che so è che la sua assistente personale, Arancha, è entrata nella stanza e l’ha toccata e non si muoveva più. Pare che sia stata morte naturale ma non sappiamo nient’altro“.
Altri ancora sostengono che la corridrice iberica soffrisse del peso psicologico, oltre che del dolore fisico dovuti al citato incidente di Duxford e che manifestasse segni di cedimento, anche se al momento questa non sembra la spiegazione più logica.