Scorrono i titoli di coda sulla stagione 2013 della National Rugby League, il campionato più bello del mondo. Per un anno almeno, i Sydney Roosters potranno fregiarsi del titolo di campioni d’Australia, al termine di una Grand-Final spettacolare, intensa, fisica al punto giusto.
Escono sconfitti i Manly Sea Eagles, con la magra consolazione del trofeo di man-of-the-match a Daly Cherry-Evans. È il trionfo di Anthony Minichiello, capitano dei Roosters e della nazionale italiana, autentico trascinatore della squadra cui lo lega un rapporto speciale costruito negli anni. Non una stagione qualsiasi neanche per James Maloney, capocannoniere della NRL con oltre 200 punti in stagione.
Il cammino di Easts e Sea Eagles verso la finalissima è passato attraverso una regular season giocata ad alto livello, con le compagini rispettivamente prima e quarta in classifica al termine dei 24 canonici turni. Nei playoff, Manly-Warringah in particolare doveva affidarsi alle Semi-Finals, avendo perso la Qualifying Final proprio contro Sydney.
Tutto questo fino all’atto decisivo, giocato davanti a 82mila spettatori il cui entusiasmo la dice lunga lo stato del codice nell’Emisfero Sud. Come (forse) preventivabile, non sono mancate le polemiche legate a certe scelte arbitrali, invero difficili laddove nemmeno la prova tv è venuta incontro ai direttori di gara Shayne Hayne e Ben Cummins.
Nonostante ciò, la scena l’ha dominata lo spettacolo, in un match dall’andamento incerto e vissuto a strappi. Meglio Manly in avvio, coi Roosters frastornati e un po’ paralizzati dall’idea della beffa, dopo la stagione dominata e chiusa in vetta: il titolo mancava dal 2002, abbastanza per autorizzare certi fantasmi.
Dopo l’avvio favorevole ai Sea Eagles, Sonny Bill Williams e compagni venivano fuori alla distanza. A partire dall’intervallo, vissuto con gli ex Eastern Suburbs avanti 8-6 e l’incertezza a serpeggiare fra le tribune. Lo scontro era veloce ma soprattutto fisico e, dopo 40′ opachi, lo stesso ex All Blacks prendeva in mano la situazione, sacrificandosi con massicce giocate difensive, utili input per un attacco ora brillante e non più timoroso. Ma l’ex Kangaroos James Lyon marcava e convertiva al 43′, con Steve Matai abile ad andare oltre al 49′, per il 18-8 provvisorio.
Se è vero che le grandi squadre si vedono nel momento del bisogno, tale definizione ben s’addice a Minichiello e compagni, che ribaltavano la situazione a partire dalla meta di Aidan Guerra (altro convocato per l’Italia ai mondiali, ndr) al 55′, che accorciava le distanze e faceva tremare le gambe al XIII di Geoff Toovey.
Completava il lavoro Shaun Kenny-Dowall, centro classe 1988 a segno all’ora di gioco con una marcatura di quelle pesante: a questo punto l’inerzia diceva Roosters, diceva Sonny Bill e diceva Trent Robinson (ex allenatore dei Catalans), per un titolo cercato e desiderato per tanti anni, a chiusura di un 2013 di pura eccellenza.
Detto della Clive Churchill Medal andata a Cherry-Evans, menzione d’onore anche per il giovane Jorge Taufua, la cui meta in avvio aveva illuso i Silvertails. Il mondo del league ha ammirato in generale una gran finale e la vetta, a livello spettacolare, è incarnata dalla segnatura di Michael Jennings al 72′, con un gesto atletico degno di entrare nella storia delle Grand-Final.
Tredicesimo titolo per i Roosters, che possono vantare in bacheca anche 2 World Club Challenge. E proprio dalla sfida contro i campioni d’Europa di Wigan riprenderà la caccia ai trofei dei Tricolours, nell’edizione 2014 di una “intercontinentale” a volte ingiustamente snobbata.
National Rugby League – Grand-Final 2013
Sydney Roosters-Manly-Warringah Sea Eagles 26-18