Nel ritiro di Coverciano della nazionale italiana è stato il giorno di Gianluigi Buffon. Il capitano azzurro è intervenuto in sede di conferenza stampa affrontando, tra le altre cose, i due argomenti che al momento sembrano quelli tenere maggiormente banco attorno al clan Italia. Con la qualificazione ai Mondiali brasiliani già in tasca, infatti, il mero aspetto tecnico delle sfide contro Danimarca e Armenia cade in secondo piano per lasciare spazio alle discussioni attorno alle questioni codice etico e ritorno in Nazionale di Totti.
Per quanto riguarda il primo tema, Buffon ha le idee chiare. Secondo il portiere juventino, il CT Prandelli ha libero potere di scegliere se convocare o meno un calciatore, rischiando di andare contro il famose codice etico comportamentale di cui finora è stato strenuo persecutore. Il chiaro riferimento è alla chiamata di Balotelli, nonostante l’attaccante milanista fosse incappato in tre giornate di squalifica dopo il concitato finale di gara dell’ultimo di Milan-Napoli.
“E’ normale che questa presa di posizione del mister sia oggetto di discussione, ma credo che lui sia l’unico chiamato a decidere. Prandelli lo ha chiamato perché aveva ragioni più che valide, prima fra tutte che la squalifica risale a 20 giorni fa e quindi Mario arriva in Nazionale a squalifica terminata. Il ragionamento del ct non fa una piega, se la chiamata fosse arrivata nel bel mezzo della squalifica credo che le scelte sarebbero state diverse“, le parole a riguardo di Buffon.
Su una possibile convocazione di Totti, invece, il capitano azzurro apre al ritorno in Nazionale di uno degli eroi del Mondiale del 2006: “Totti con le sue prestazioni sta dimostrando, semmai ce ne fosse ancora bisogno, il campione che è sempre stato e che è tutt’ora. E’ normale che si parli di lui in chiave Nazionale, ma siamo a ottobre e mancano 8-9 mesi al Mondiale. Dovesse arrivare così, nessun allenatore, giocatore o tifoso avrebbe dubbi. Francesco è immortale, può fare la differenza a qualsiasi età e su ogni palcoscenico“.