Scusa, hai detto Sandro?

No, non abbiamo detto Sandro.
Sandro stasera non c’era. Non c’è già da un po’, a dir la verità.

– Ah, quindi non hai detto Sandro!

No. Ma tanti tifosi del Milan — e perché no, del calcio in generale — avrebbero sperato di vedere lui, Sandro Nesta (e non il Sandro di Ugo Dighero presente a “Mai Dire” nel lontano 1998), a dirigere la difesa rossonera al posto di quel Mexes che nel cuore del tifo milanista si sta meritando il soprannome dato a Calloni decadi fa: lo “sciagurato” Philippe.

Non ci sono altre parole per descriverlo. Il centrale francese nella partita contro la Juventus riesce nell’impresa di riempire i cuori dei tifosi di rimpianti per tutti i grandi difensori passati da quelle parti nella storia recente: Thiago Silva, Maldini, Baresi, Nesta.

Ecco, di Sandro Nesta colpiva la capacità di dar forza e coraggio a tutti i colleghi del reparto arretrato, sia che si chiamassero Maldini o Thiago Silva e sia che si chiamassero Favalli o Simic.
Mexes in questi mesi sta dimostrando l’esatto opposto: agitato come pochi in campo, poco attento come un pugile pieno di pugni, finisce per mettere in ansia anche i suoi compagni di squadra. Primo tra tutti Zapata, che colleziona errori su errori anche nelle giocate più semplici.

Se poi, a queste agitazione, frenesia e disattenzione ci aggiungiamo la totale follia del pugno a Chiellini e dei due gialli presi nel giro di un paio di minuti, ecco che abbiamo il quadro completo della situazione: il giocatore su cui il Milan affida la propria difesa è sostanzialmente un giocatore su cui non si può far affidamento.
Nesta ha avuto troppa umiltà nel lasciare il calcio italiano per quello americano dicendo che a certi ritmi non avrebbe più potuto rendere. La verità è che alla difesa del Milan, a questa difesa dei rossoneri, uno come Nesta, magari spesso acciaccato e avanti con l’età, manca terribilmente e avrebbe fatto più che comodo.

Manca un uomo, proprio come lo era il 13 rossonero, capace di tener su la difesa, guidarla sulle palle inattive, richiamarla all’ordine, in grado di tenere sempre alta la concentrazione sia che l’avversario si chiami Juventus e sia che si chiami Verona o Torino (con tutto il rispetto per queste squadre).
La crisi del Milan, distante ormai 13 punti dalla vetta e 11 dalla “zona Champions”, è sicuramente anche colpa del mister che non è riuscito a dare un vero gioco alla squadra e della società che ha preferito comprare attaccanti piuttosto che difensori.
Ma nulla ci impedisce di pensare che con Sandro, il Milan sarebbe in una situazione diversa.

– Cosa hai detto? Hai detto Sandro?! Mexes, in campana!

Sì, e stacci, in campana. Perché, caro Philippe, di “grande” la difesa del Milan ha solo i tuoi errori.

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Francesco Mariani