Home » Il Punto sulla Serie A: settima giornata

Sette vittorie su sette e la Roma non si ferma più: anche l’Inter è battuta. Napoli e Juventus rispondono alla grande battendo rispettivamente Livorno e Milan e tengono il ritmo dei giallorossi.

LOTTA SCUDETTO: Solo sette volte una squadra della nostra Serie A ha vinto le prime sette partite del campionato: sei volte ha vinto il titolo (di cui uno revocato e assegnato all’Inter nel 2005/2006) e solo una volta non ce l’ha fatta (l’Inter del 1966/1967 che aveva tre punti — quando la vittoria ne valeva solamente due — di vantaggio sulla Juventus poi campione d’Italia). Quindi la statistica è dalla parte della Roma di Garcia, che, in barba a chi le contestava un calendario tutto sommato semplice, vince a San Siro contro l’Inter per 3-0. Totti illumina la notte del Meazza, ma tutta la squadra dà la netta sensazione di essere già pronta per il salto di qualità.
Cercando di andare contro la matematica, Napoli e Juventus non perdono terreno: gli azzurri annientano il Livorno per 4-0 al San Paolo guidati dai soliti Pandev e Hamšík, mentre i bianconeri hanno la meglio nel posticipo dello Juventus Stadium contro il Milan con un rocambolesco 3-2, deciso da due calci piazzati dell’ex Pirlo, che prima pareggia e poi permette a Chiellini di fare il 3° gol della serata juventina.
Mai nella nostra Serie A si erano viste tre squadre correre così tanto. La lotta per il titolo, nonostante il dominio momentaneo della Roma, è più che mai aperta.

ZONA EUROPA: L’Inter è la prima delle squadre “umane”. La sconfitta casalinga, la prima della stagione, contro la capolista è pesante, ma il risultato è bugiardo rispetto alla prestazione degli uomini di Mazzarri. Basti pensare al palo preso da Guarín sullo 0-1 che avrebbe potuto cambiare le sorti della gara. La Roma si è dimostrata più forte, ma l’Inter c’è.
Fiorentina e Lazio continuano nel loro campionato di alti e bassi facendo registrare uno scialbo 0-0 nel secondo posticipo di giornata in scena all’Olimpico. Le fatiche di Europa League alla fine si sono fatte sentire e le due squadre si sono accontentate di un punto a testa che serve solo per non perdere terreno dalle posizioni “europee”.
Sopra di loro, però, troviamo la vera sorpresa della stagione: il Verona di Mandorlini, che espugna Bologna con un sonoro 4-1 e si porta addirittura al quinto posto solitario con 13 punti. Un ruolino incredibile per la neopromossa, che trova in Iturbe un giocatore fenomenale.
Chiudiamo con il Milan, nonostante sia lontanissimo sia dalla vetta che dalla “zona Europa”. La sconfitta allo Juventus Stadium, nonostante un vantaggio trovato dopo soli 20 secondi, mette in mostra tutto il peggio della difesa della squadra di Allegri. La serata folle di Mexes ne è l’esempio. Unica nota positiva per i rossoneri: l’anno scorso i punti dopo sette giornate erano 7, uno in meno di quest’anno.

LOTTA SALVEZZA: Parma e Atalanta, con le vittorie negli scontri diretti contro Sassuolo e Chievo, si tirano fuori dalle zone pericolose (e si sistemano addirittura davanti al Milan, per dire) lasciando, invece, le squadre di Di Francesco e di Sannino con un mare di problemi. A far loro compagnia, però, ci sono Sampdoria e Bologna, che non riescono a uscire dalla crisi. La squadra di Delio Rossi pareggia all’ultimo secondo contro il Torino ma continua a non trovare la vittoria, quella di Pioli perde ancora e si ritrova a braccetto con i blucerchiati, con un solo punto di vantaggio sul Sassuolo, fanalino di coda. Panchine a rischio dopo quella di Liverani? Probabile.

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