Il tecnico della Lazio Vladimir Petković ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell’incontro interno con la Fiorentina. L’allenatore biancoceleste ha espresso la sua opinione sulla squalifica da parte della UEFA: “Difficile commentare di nuovo queste cose — riporta lalaziosiamonoi.it –. Ci dispiace perché la nostra squadra non merita questo trattamento e queste penalizzazioni. Spero nel ricorso e nell’ottenere una partita di calcio”. Contro i viola potrebbero trovare spazio alcuni elementi giovani: “La Fiorentina viene data come una delle favorite, i viola puntano ad arrivare lontano. Anche loro vengono da una trasferta lunga, vediamo chi avrà più freschezza, sopratutto mentale. Servirà per 90 minuti. Tutti i giocatori hanno dato certe risposte, la Lazio sta crescendo anche senza elementi fondamentali. Abbiamo ripreso a girare nel verso giusto, servono conferme”.
Hernanes potrebbe essere l’arma in più degli aquilotti: “Per fortuna abbiamo tantissimi nazionali che puntano ad andare ai mondiali, è giustissimo aver ambizioni importanti. Giocando bene con la Lazio è più facile entrare in Nazionale, ci sono degli alti e bassi ma nelle ultime partite l’ho visto meglio. Alcuni hanno bisogno di minuti ma a volte anche di una sana pausa”. La Lazio è reduce dall’ottima prova in terra turca contro il Trabzonspor che potrebbe essere considerata la svolta per la stagione: “Sicuramente per la convinzione, quando le cose andavano un po’ storte, praticamente con pochi tiri e sbagli abbiamo preso 3 gol. Per la convinzione è importante il risultato, per 90 minuti ho visto una squadra che si è divertita correndo e soffrendo. Dovremo fare meno errori e alzare il ritmo. Le conferme sono più difficili ma voglio una dimostrazione importante e che ogni giocatore dia qualcosa di più”.
Petković è rimasto sorpreso dalla rimonta dei suoi nella sfida di Europa League: “Prima della partita non sapevo cosa aspettarmi da questi giocatori, si sono comportati in maniera egregia, si è visto che ci vuole ancora tempo per trovare gli automatismi con la squadra, ma lavorando e giocando di più potranno migliorare”. Tuttavia, è ancora presto per fare un bilancio di questa parte di stagione: “È ancora prematuro, abbiamo pagato carissimo la sconfitta contro la Juve che ha un po’ disturbato e portato certi equilibri e credenze da altre parte, si è creata una negatività, soprattutto per l’esterno. Quando c’è un terremoto servono alcune scosse per risistemare tutto quanto. Dobbiamo crederci di più e avere più fame”.
Questa settimana ci sarà la sosta per le nazionali: “Sono contento dell’arrivo della sosta, abbiamo tanti giocatori infortunati e che non sono al 100%, la pausa può servire. Abbiamo 11-12 nazionali, compreso Crecco, quindi tutti non possono essere rigenerati in modo ottimale. Però la sosta servirà per arrivare freschi e al top anche ad aprile”. Adesso i biancocelesti devono dimostrare di essersi messi alle spalle definitivamente il momento negativo: “Ho visto la Lazio bene nel primo tempo in Europa, abbiamo pagato i rimpalli, non abbiamo avuto molta fortuna. Ma abbiamo dimostrato che possiamo contare anche su altri giocatori e che abbiamo una rosa allargata. Ora dobbiamo confermare in Italia, dove tutte le partite sono dure e vere. Contro la Fiorentina ci vuole qualcosa di più ogni giocatore dovrà dare il 20% in più di quello dato contro il Trabzonspor. Siamo un punto dietro loro, ma abbiamo davanti tutto il campionato. Loro avranno più pressione rispetto a noi”.
Il tecnico laziale ha proseguito parlando degli aspetti da migliorare: “Noi abbiamo lavorato benissimo, il problema è stato più di testa che delle gambe. Abbiamo lavorato per rimanere il più a lungo possibile in forma ottimale, anche vedendo quanto successo l’anno scorso con gli infortuni. Anche con richiami atletici dovremo essere pronti fisicamente e mentalmente. Con un successo sulla Fiorentina daremo ossigeno alle gambe e alla testa”. Chiosa finale sugli errori difensivi commessi contro il Trabzonspor che potevano costare caro ai biancocelesti: “I rimpalli contro il Trabzonspor dovevamo essere più decisi, sono piccole cose che possono fare la differenza. Il nostro primo difensore deve essere il nostro attaccante e tutti dobbiamo lavorare tutti insieme e aiutarci nell’eventuale errore del compagno”.