Da alcuni definito un buon giocatore, da altri sottovalutato. Sembrava questo il destino di Josh Freeman, quarterback venticinquenne dei Tampa Bay Buccaneers, che stava fino a poche ora fa vivendo la sua quinta stagione in Florida.
Parliamo al passato perche é notizia fresca quella del suo taglio da parte della squadra che l’aveva scelto alla 17 assoluta nel draft 2009, in uscita da Kansas State. Ricostruire gli ultimi dieci giorni della vita del giocatore è complicato. Innanzitutto Freeman era stato messo in panchina durante la partita della terza giornata dei suoi Buccaneers. La settimana seguente era servita per confermare la voglia della società di scambiare il giocatore con altri, offrendo Freeman a tutte le squadre della lega. Incassato il “no” da tutte le franchigie interpellate, la dirigenza di Tampa Bay si era lasciata scappare una brutta dichiarazione secondo la quale Freeman sarebbe affetto da ADHD, ed in seguito a questo abbia chiesto di entrare nel programma anti-doping della NFL.
Qui il soggetto diventa un po’ più nebuloso: la ADHD (Attention Deficit – Hyperactivity Disorder) è una forma di disordine mentale che determina iperattività e mancanza di attenzione. Le persone affette da esse prendono delle medicine che evidentemente rientrano nel catalogo di quelle bandite dalla National Football League. Una volta che nessuno ha voluto Freeman e dopo che questa notizia è trapelata, i Buccaneers sono stati costretti a dare il benservito al giocatore, al loro capitano, alla persona che occupa la posizione più importante nel campo.
Avvenimenti davvero incredibili, sui quali aspettiamo notizie più certe.
La carriera di Freeman non è, sembra, in pericolo. Ha preso quella medicina vietata una sola volta (circa un anno fa), ed ha infatti voluto essere testato per dimostrare che non lo assume più; è inoltre evidentemente più forte di molti quarterback attualmente titolari. Potrebbe aspettare poco per ritornare in auge, ma nel frattempo è un disoccupato con una buonuscita di 7 milioni di dollari, cioè l’ammontare dello stipendio che avrebbe incassato in questo 2013.