Alla fine resta soltanto l’amaro in bocca, perché diciamolo chiaro e tondo: era finita. Era finita in tutto e per tutto, soprattutto dal punto di vista psicologico. Una brutta e lenta Juventus non aveva nemmeno scalfito un timido Galatasaray nei primi 60 minuti, salvo poi scatenare tutta la sua vena offensiva creando molte palle gol e realizzando due di queste. Nel finale, però, l’errore che non ti aspetti da una squadra esperta e navigata come quella di Antonio Conte, una disattenzione che complica non poco il cammino in Champions League della squadra bianconera.
Senza che Mancini si arrabbi, però, la critica maggiore questa sera va fatta al Galatasaray: non per il risultato, chiaramente, perché conquistare un punto allo Juventus Stadium è sempre ottimo, specie per una squadra non proprio imbattibile come quella turca. Al di la di uno stratosferico Drogba, che ha tirato la carretta in lungo e largo per tutta la durata dell’incontro, la squadra del tecnico di Jesi ha dimostrato di non avere centrocampisti abili nella creazione di gioco, puntando tutto sulle ripartenze; Felipe Melo in cabina di regia ha fatto più danni che altro, mentre Riera sulla fascia è stato surclassato da Lichtsteiner. Se a tutto questo aggiungiamo un impresentabile Wesley Sneijder, allora il quadro è completo: il Galatasaray fa affidamento solo su una solida difesa (ottimo davvero Chedjou, perfetto ieri sera) e sul solito Drogba. Troppo poco per sperare di fare strada in Europa, almeno per il momento.
Dalla parte opposta Conte può sicuramente essere felice per il grande cuore dimostrato dai giocatori (e tifosi) della propria squadra, che anche nel momento di maggior difficoltà non hanno mai mollato dal punto di vista mentale. I campanelli d’allarme, però, sono molti: in primis gli infortuni di Vucinic e Lichtsteiner, due mostri sacri su cui Conte ha costruito la vittoria degli ultimi due scudetti, ma anche il reiterato problema riguardante Isla, veramente irriconoscibile in campo. Se davvero la Juventus ha già promesso il riscatto all’Udinese per 9 milioni di euro, qui Marotta rischia un flop colossale: spinge poco e male, e in difesa la rete-beffa è anche colpa della sua negligenza difensiva.
Infine il segnale più negativo riguarda la cattiveria agonistica, l’occhio della tigre e la fame di qualche elemento della rosa bianconera: Buffon è reduce da un periodo non proprio brillantissimo, derby escluso, e Bonucci ieri sera ha fatto tutto ciò che un difensore non deve mai mostrare, ossia insicurezza e paura di sbagliare. Non tanto per l’errore che ha propiziato il gol di Drogba, in fondo stiamo parlando di un essere umano: il problema grave riguarda il resto della partita, quando in fase di impostazione ha compiuto molti errori. Errori che Conte sicuramente non avrà gradito, perché causati dalla testa e non dai piedi: e lui, si sa, è uno che non ci vede più dalla fame.