Intervista con mister Scuto, emergente tecnico del Catania femminile.
Salve Mister, per tutta l’estate avete lavorato per incrementare la rosa puntando sulle giovani, ad un mese dall’inizio della preprazione com’è cambiata questa squadra e quali sono le aspettative per questa nuova stagione?
“Sì, per noi questa stagione è iniziata diversamente, abbiamo fatto una campagna acquisti molto particolare, abbiamo puntato su calciatrici di classe compresa tra il 97 e il 2000, tutti elementi molto validi che vengono da tutta la Sicilia, ma ovviamente non hanno mai giocato insieme, perciò questo campionato è un pò un terno a lotto, non per le loro qualità ma per l’organizzazione di un gruppo solido, quello che ci aspettiamo da tutta la rosa è la crescita, puntiamo sulle giovani per costruire la squadra del domani, per cui il campionato potrà anche avere qualche risultato di assestamento ma per noi è più importante lavorare sul futuro che su risultati immediati.”
Il panorama del calcio femminile è costantamente a rischio, ne è la prova la recente scomparsa di una società storica come “Le Aquile Palermo”, qual è il suo pensiero a riguardo e cosa è cambiato nel calcio femminile in Sicilia?
“ Purtroppo in Sicilia il calcio femminile sta morendo, ogni anno scompaiono una o due società, e questo ovviamente rende difficile anche l’organizzazione di un campionato regionale. Quest’anno siamo messi un pò male, anche l’inizio della Coppa Sicilia, che doveva essere questo fine settimana, ha subito una proroga, il motivo è ovviamente legato al numero delle squadre partecipanti, essendo molto poche si cerca di iniziare più tardi per poter almeno impegnare le società più a lungo. In generale è tutto il sud a soffrire una forte carenza di società nel calcio a 11, la Puglia, la Calabria non riescono a organizzare un campionato regionale da alcuni anni per questi motivi, e anche per noi il futuro non è roseo, rischiamo che questa diventi l’ultima stagione perchè si perdono continuamente squadre. Dispiace che i motivi siano quasi sempre di carattere economico-organizzativo, perchè le ragazze non mancano. Per noi l’unico spiraglio è lavorare per dare una base valida alla nazionale Under 17 e Under 19, in questo modo il calcio femminile per le ragazze della Sicilia ha una possibilità.”
Dalle sue parole emerge il valore e l’importanza d’investire nel settore giovanile, non solo come un dovere ma anche come un vantaggio per il futuro, quanto conta per il suo Catania avere un vivaio fiorente da cui attingere?
“Noi, per scelta, lavoriamo solo ed esclusivamente con ragazze molto giovani, le andiamo a scovare in giro per la regione, da Trapani a Palermo e cerchiamo di dar loro la possibilità di giocare con continuità e di crescere in questo sport. Le stesse ragazze che poi giocano con la Primavera, competono anche nel campionato regionale di serie C, per cui tutto il gruppo è un settore giovanile, è per come si presenta oggi il calcio femminile in Sicilia, questa è la scelta migliore che possiamo fare.”
Per concludere Mister, qual è il vostro principale obiettivo quest’anno?
“Sicuramente vogliamo giocare per raggiungere i play off, diciamo che non abbiamo molta scelta, in un campionato così instabile e con una rosa che si sta formando, un 5° posto come primo anno è già una vittoria e poi vogliamo fare bene nella Primavera, giocare al massimo la fase regionale per poter raggiungere quella nazionale. Come ho già detto, le ragazze sono più o meno le stesse sia nel campionato di Serie C che in quello della Primavera, e questo può darci un vantaggio, un gruppo solido che gioca sempre insieme può essere un punto di forza, sta a noi far sì che questo accada.”