Marco Giampaolo e il Siena si incontrano nella stagione 2008-09, la sesta consecutiva per il Siena in serie A. Prima di lui, Mario Beretta aveva mantenuto in A i toscani, in un campionato che tuttavia li aveva visti calare sul finale di stagione.
Giampaolo è un tecnico emergente, si è fatto notare a Treviso e ad Ascoli, ha traghettato il Cagliari alla salvezza nella stagione precedente, nonostante un balletto di esoneri e reintegri con il Presidente Cellino, rifiutando poi nell’anno successivo di tornare a sedersi sulla panchina sarda, dopo l’ennesimo andirivieni, motivando con le seguenti parole: “Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L’orgoglio e la dignità non hanno prezzo”.
Di lui, ne dicono bene Capello, che lo considera un suo erede e Allegri, che lo ha indicato tra i propri colleghi più bravi. La propria visione del ruolo dell’allenatore è in queste parole: “L’allenatore dev’essere il fulcro di un club, mentre adesso è una figura precaria e questo è incompatibile con la programmazione tecnica, si rischia di improvvisare e non creare una condizione progettuale”.
Cresciuto con Sonzogni, Delio Rossi e Galeone, Giampaolo, impernia la propria filosofia di gioco caratterizzando l’organizzazione della squadra in fase di non possesso palla e curando gli schemi in fase d’attacco.
A Siena, beneficiano delle idee tattiche dell’allenatore, in particolare Maccarone (9 gol in stagione), Calaiò e Ghezzal, oltre a Kharja, suggeritore dietro le punte e all’esterno Zuniga.
Una squadra molto dinamica, spesso capace di giocare a viso aperto, raccogliendo vittorie e sconfitte, più che pareggi, sia in casa che fuori.
L’inizio del campionato vede l’alternanza di una sconfitta esterna con l’Atalanta e una vittoria con il Cagliari. Il gioco a viso aperto con le pari grado, sarà una caratteristica della squadra, che spesso riuscirà a cogliere anche vittorie esterne, come i larghi successi con Catania (0-3) e Bologna (1-4) o l’1-0 contro il Torino.
In casa, il Siena riuscirà a far capitolare la Roma di Spalletti (1-0, rete di Frick) e la Fiorentina di Prandelli, in una partita dove si ricordano alcuni clamorosi errori sotto porta del viola Pazzini.
Di seguito, il tabellino della vittoria nel derby toscano:
SIENA-FIORENTINA 1-0
SIENA: Manninger; Rossettini, Loria, Portanova, De Ceglie; Kharja, Codrea (9’pt Galloppa), Coppola; Locatelli (12’st Vergassola); Frick (41’st Riganò), Maccarone.
In panchina: Eleftheropoulos, Ficagna, Rossi, Forestieri Allenatore: Beretta.
FIORENTINA: Frey; Potenza, Gamberini, Dainelli, Pasqual; Montolivo, Donadel, Gobbi (22’st Kuzmanovic); Santana, Pazzini (28’st Cacia), Papa Waigo (1’st Jorgensen)
In panchina: Avramov, Da Costa, Kroldrup, Ujfalusi Allenatore: Prandelli.
ARBITRO: De Marco di Chiavari.
RETE: 35’st Maccarone.
Sconfitte anche Reggina e Atalanta, dirette concorrenti, sono le citate vittorie esterne a dare tranquillità e fiducia ai toscani, malgrado alcune sonore sconfitte contro le grandi squadre, insieme ai successi allo Stadio Franchi contro Napoli (2-1, reti di Kharja e Maccarone per i bianconeri, Pià per i partenopei) ,Palermo (1-0, Calaiò) e Lazio (2-0, Calaiò e Maccarone).
Al termine del campionato, il pareggio con la Reggina per 1-1, sancirà la permanenza del Siena nella massima serie. Un campionato anomalo e senza mezze tinte, caratterizzato da alti e bassi. Proprio come il carattere del proprio allenatore Giampaolo.