È ancora derby…
Cinture allacciate, tavolino in posizione corretta, prepararsi al decollo. Volare da Roma a Manchester non è mai stato così facile, almeno con la fantasia. Lo spettatore che ama il calcio (e che lo vive costantemente) vivrà una domenica da urlo, fra derby della capitale e derby di Manchester.
Dalle 15 a Roma, dalle 17 all’Etihad, passando da Totti a Van Persie, da Klose a Yaya Touré, attraverso vecchie polemiche e rancori più o meno nascosti.
Se non ci sono bastate le emozioni di Genova, certo più care alla metà rossoblù della città che a quella doriana, eccoci ai nuovi episodi. Ai tram divisi a metà, alla metropolitana che si fa pesante (sportivamente), a coppe alzate in faccia e titoli presi all’ultimo secondo.
Come quota, il nostro aereo immaginario sa variare: a Manchester è derby fra squadre che ambiscono a vincere il campionato, a Roma un po’ meno. Ma conta il momento, pesano variabili non dipendenti (spesso) dai puri valori tecnici. Gettare il cuore oltre l’ostacolo e azzeccare la giocata: ancora una volta, contro i “cugini“.
Oltremanica poi sono giorni importanti, con molti temi tirati in ballo dagli ultimi risultati. Il Liverpool è meno brillante rispetto a qualche settimana fa, viaggia velocemente il nuovo (vecchio) Everton di Martínez . Quando consumeranno il loro derby, ne vedremo delle belle.
Allora l’augurio è sempre quello che tutto vada per il meglio, che a prescindere dal risultato sportivo sia anche una festa sugli spalti. Una festa di cori, un elogio della rivalità in tutte le salse. Con l’accento romano e con quello di Manchester.
Una domenica unica per Vladimir Petković, Rudi Garcia, Manuel Luis Pellegrini Ripamonti e David William Moyes: Bosnia, Francia, Cile e Scozia non sono mai stati così vicine.
Come i 2135 chilometri che, a detta di ViaMichelin, separano gli aeroporti internazionali delle due città: il bello è che questi derby ce li possiamo gustare tutti d’un fiato. Magia del football.