Semifinale mancata, ma bilancio positivo. L’Italia del basket vive questo venerdì sentendo i postumi della sconfitta con la Lituania, maturata al termine di una partita equilibrata e di alto livello: non era facile ma nemmeno impossibile.
Per parlare degli azzurri e della loro prestazione abbiamo contattato telefonicamente Dan Peterson, coach e opinionista noto al grande pubblico, fine conoscitore di basket.
Coach, da uomo di pallacanestro, impressioni sull’Europeo?
Sinora l’Italia ha fatto benissimo. Peccato per la sconfitta di ieri, peccato per i 4 punti di distacco. Ma la Lituania è avversario esperto e ha giocatori più alti. Se paragoniamo l’altezza media dei lituani a quelli dell’Italia viene una differenza di 4 o 5 cm, che non è poco. Significativo il dato dei rimbalzi: 38-25. Quando prendi 13 rimbalzi in meno di solito perdi la partita, eppure gli azzurri l’hanno tenuta in piedi, cercando di compensare con altre cose.
Oltre ai rimbalzi e al problema sotto i vetri, come spiegare la sconfitta?
Naturalmente ha contato il parziale di 15-0, un grande break e insieme alla questione rimbalzi questa è la storia della partita. Poi, i lituani hanno anche più esperienza in Eurolega. Se sommiamo le loro presenze in questa coppa di alto livello e le confrontiamo con quelle dei giocatori dell’Italia vien fuori una differenza importante. Esperienza e rimbalzi dunque, anche se gli azzurri hanno provato a rimediare con intensità, intelligenza e gioco corale.
Bilancio positivo allora?
Assolutamente, poi oggi c’è la partita con l’Ucraina (palla a due alle 14:30, ndr) e conta vincere. A inizio manifestazione in pochi credevano nelle capacità di questa Italia, addirittura molti credevano difficile il passaggio dal primo al secondo girone. La consideravano la quarta forza del girone. E invece la squadra è andata avanti, fino ai quarti. E adesso c’è questo torneo per il quinto posto. Per quelle che erano le premesse, dico che è un capolavoro.