Dopo un mese e mezzo la Dinamo Mosca torna al successo in campionato, e lo fa con una prova d’autorità sui monti Urali.
La Dinamo ha comprato tanto, soprattutto dall’Anzhi, in questa sessione estiva di mercato ma a togliere le castagne dal fuoco ci pensa l’uomo che non ti aspetti: Andrey Voronin. L’ucraino, più volte dato ad un passo dal lasciare definitivamente il club moscovita, ha risposto sul campo alle contestazioni, realizzando una tripletta straordinaria. Un plauso va anche a Petrescu, maestro nel “riesumare” giocatori apparentemente (o realmente) finiti. Bene anche Kokorin, bravo ad indirizzare immediatamente la partita su binari favorevoli ai moscoviti: dopo un’estate da dimenticare il giovane prospetto russo, galvanizzato dalle reti messe a segno a inizio settembre con la nazionale, può tornare ad essere una pedina fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi preposti.
In casa Ural invece è un momentaccio. Dopo il punto conquistato nel derby con l’Amkar sono arrivate tre sconfitte consecutive, contro avversari sicuramente superiori: quel che impressiona, però sono le 10 reti subite. Troppe, nonostante l’alibi portiere; dopo l’infortunio patito da Pomazan col Kuban, contro la Dinamo ha abbandonato anzitempo il campo anche Kot. Al suo posto è subentrato Solosin, discreto portiere ex Sibir, impotente sulle reti di Voronin: al momento il vero problema dell’Ural è la difesa, troppo fragile per la massima serie. Anche l’attacco fatica tantissimo a trovare la via del gol, con il solo Gogniev (autore del 50 per cento delle marcature della compagine) a tenere a galla l’Ural. Un peccato per una città importante come Ekaterinenburg, sia dal punto di vista economico che da quello prettamente calcistico.
Come detto, la partita non è mai in bilico, e il risultato è già in ghiacciaia dopo una ventina di minuti: prima ci pensa Kokorin ad ubriacare Vjestica e a freddare Kot con un bel destro a giro. Il raddoppio porta la firma di Voronin, che con un colpo di testa ravvicinato gira in rete un cross di Lomic. Ma è solo l’inizio dello straordinario primo tempo del “mago di Odessa”. L’ucraino infatti punisce ancora: al 35′ firma il punto del 3-0 con un tiro da fuori meraviglioso, prima dell’intervallo si dimostra freddo e insacca dal dischetto. 0-4 e partita che potrebbe evitare la disputa della ripresa.
Nel secondo tempo la Dinamo si limita a gestire e Petrescu opta intelligentemente per un po’ di turn over, preservando Noboa e i suoi due attaccanti, fautori della vittoria odierna. Nel finale gioia anche per i padroni di casa, con la rete della bandiera messa a segno dal solito Spartak Gogniev.
Le parole dei protagonisti:
Oleg Vasilenko (allenatore Ural): “Abbiamo commesso molti errori individuali, soprattutto all’inizio. I gol subiti all’inizio? Ci manca stabilità, abbiamo molti infortunati e questo non ci giova”.
Dan Petrescu (allenatore Dinamo Mosca):”Abbiamo giocato molto bene nel primo tempo, nella ripresa era difficile mantenere la concentrazione con un risultato del genere. Meritavamo già di vincere con Zenit e Rostov, ma questo è il calcio. Oggi abbiamo portato a casa i tre punti e da domani pensiamo alla Lokomotiv”.
URAL-DINAMO MOSCA 1-4 (0-4)
Ural (3-6-1):Kot (12′ Solosin), Vjestica, Belozerov, Dantsev, Kirillov, Novikov, Koman, Erokhin (63′ Manucharyan), Acevedo, Gorbanets, Tamuz (46′ Gogniev). A disp.: Tumasyan, Dorozhinskij, Safronidi, Shanitsyn, Sarkisov, Soboljev. All.: Vasilenko.
Dinamo Mosca (4-4-2): Gabulov, Douglas, Wilkshire, Granat, Lomic, Dszudszak, Ionov, Noboa (66′ Florescu), Yusupov, Voronin (80′ Rotenberg), Kokorin (50′ Dyadyun) A disp.: Frolov, Shunin, Fernandez, Shitov, Chicherin, Samba, Denisov, Kasaev, Smolov All.: Petrescu.
Arbitro: Vitalj Meshkov
Marcatori: 8′ Kokorin, 18′ 35′ 44′ Voronin, 88′ Gogniev (U)
Note – Ammoniti: Koman (U), Florescu (D) — Espulsioni: Acevedo (U)