Eurobasket 2013: il Girone A
La Francia è la candidata d’obligo alla vittoria finale del girone A, quello che si giocherà all’Hala Tivoli di Lubiana. La nazionale transalpina è in continua crescita dopo il sesto posto ottenuto alle Olimpiadi di Londra ed è trascinata dal veterano NBA Tony Parker, reduce dalla finale NBA persa contro gli Heat. Nelle amichevoli il roster di coach Vincent Collet ha dimostrato il proprio potenziale, lasciando annichilite le avversarie. Tanta qualità proveniente dal campionato americano come De Colo, Diaw e Batum, ma problemi sotto canestro causati da una serie di assenze che renderanno complicata la vita al tecnico francese.
Orfana di Nowitzki la nazionale tedesca si presenta a questo europeo con una rosa decimata dalla partenza dei veterani e tecnicamente un gradino sotto alla Francia in questo girone. Tanta attesa per il capitano Heiko Schaffartzik, neo acquisto del Bayern Monaco e vincitore della Coppa di Germania con l’Alba Berlino. C’è tanta NBA anche nella nazionale israeliana con Omri Casspi, ala che si prepara alla nuova avventura a Houston dopo Cleveland; sarà lui il ytrtascinatore di una nazionale che vorrà mettere il bastone tra le ruote alle grandi d’Europa. L’Ucraina invece si presenta ai nastri di partenza con una rosa relativamente giovane dove il playmaker Eugene Pooh Jeter sarà la chioccia.
Il Belgio si è fatto conoscere, superando gli azzurri in amichevole in agosto. Una compagine che dovrà lottare per competere al pari delle avversarie e superare il secondo turno. Tra gli uomini a disposizione di Eddy Casteels c’è una vecchia conoscenza italiana: Jonathan Tabu, ex guardia di Cantù. Occhi puntati anche su Sam Van Rossom, altra punta di diamante. Infine la Gran Bretagna, nazionale vista all’opera alle recenti olimpiadi casalinghe. C’è ancora tanto da lavorare oltremanica per coach Prunty, ma l’avvenuta slovena servirà ai britannici per raccogliere ulteriore esperienza in chiave futura. La squadra punta tutto su Andrew Sullivan, ma ci sono anche delle assenze pesanti che hanno indebolito ulteriormente il roster anglosassone.