Esclusiva MP – Francesco Battaglia di Milan Next

I social network come principale strumento di informazione. Ormai, con l’avvento di Facebook e Twitter non ci siamo così lontani e c’è già chi, attraverso la rete, fornisce un servizio d’informazione perfetto.

Parliamo di Francesco Battaglia, che, attraverso le sue pagine Facebook e Twitter di Milan Next riesce a dare una costante e precisa informazione su tutto ciò che riguarda il mondo giovanile del Milan, dalla Primavera al Junior Camp.
Un lavoro incredibile che abbiamo deciso di farci raccontare proprio dal suo realizzatore, con il quale abbiamo analizzato anche il mondo del calcio giovanile in generale.

Ciao Francesco, iniziamo proprio dal principio di Milan Next. Quando e perché è nata l’idea di creare un servizio di questo tipo? L’intuizione è stata senza dubbio ottima, visto il seguito che stai avendo.

Ciao! Milan Next nasce per due motivi: 1) dar sfogo alla mia necessità viscerale di chiacchierare di calcio giovanile con qualcuno, cosa che da anni già facevo in vari forum rossoneri; 2) perché mi infastidiva il modo di affrontare l’argomento da parte dei vari media. Vedevo tanta approssimazione e ho pensato di farlo a modo mio.
Visto il boom di Facebook in quanto social network, ho pensato di unire le due cose e di creare una pagina dedicata al Settore Giovanile del Milan, dove radunare persone che potessero essere interessate all’argomento e magari fornire un’informazione più completa di quella dei vari media. Il tutto da appassionato, non da giornalista, ovviamente.

A oggi la pagina ha avuto un’evoluzione inaspettata, pensavo a un punto di riferimento per i tifosi ma è diventata prima di tutto un luogo di ritrovo per chi il settore giovanile lo vive: giocatori, genitori, allenatori, addetti ai lavori. Non ho dati precisi, ma a occhio il 70-80% dei ragazzi del Settore Giovanile sono iscritti alla pagina. L’altro giorno ad esempio si sono iscritti due o tre nuovi acquisti dei Giovanissimi Nazionali, si vede che si parlava di noi a Pinzolo. Questo mi fa capire che la strada intrapresa è quella giusta, perché se ti segue chi il Settore Giovanile lo vive, significa che racconti nel modo giusto le loro storie.

E dopo il successo della pagina Facebook, ti sei “allargato” a Twitter, dove hai addirittura più seguito: quasi quattro volte il numero di persone rispetto al primo social.

Sì, dopo Facebook è poi nato l’account Twitter, più come esperimento che con vera convinzione. Anzi, doppio esperimento, visto che fin da subito ho provato a scrivere solo in inglese, a differenza di Facebook dove pubblico tutto in italiano.
Scelta determinata da un semplice ragionamento: i tifosi rossoneri all’estero sono numerosissimi, sarebbe stato interessante cercare di informare anche loro.
Il mio lavoro fin da subito è piaciuto ai mostri sacri rossoneri dell’informazione rossonera su Twitter e a suon di retweet mi hanno aiutato a raggiungere in meno di un anno (un anno a Novembre) più di 17.000 follower. Io puntavo a 2.000-3.000.
Sinceramente non pensavo ci fosse tutta questa voglia di calcio giovanile. Lo speravo, ma la realtà ha superato in maniera incredibile ogni mia convinzione iniziale.

Milan Next offre continuamente notizie su tutto ciò che riguarda le giovanili del Milan, a partire dalla Primavera a finire addirittura con le Scuole Calcio e i Junior Camp. Come fai a reperire tutte queste notizie e a seguire la maggior parte delle partite giocate dalle squadre giovanili rossonere?

Personalmente cerco di andare ogni fine settimana a vedere una partita al Centro Sportivo Vismara e farne la cronaca. Anche se nevica o la sera prima sono andato a letto alle 4 di notte e devo mettere la sveglia alle 8.30 per arrivare in tempo. A volte è faticoso, ma poi la partita, la bellezza del Vismara e la splendida compagnia sugli spalti fanno passare freddo e sonno.
Proprio i rapporti instaurati sugli spalti del Vismara mi permettono di essere informato anche sulle partite che inevitabilmente non riesco a seguire: genitori, fratelli, sorelle, giocatori e tifosi sono generosissimi nell’aiutarci con notizie, cronache live della partita, foto, video.
Senza di loro Milan Next non sarebbe così divertente da seguire (e da gestire, perché io mi diverto ogni giorno). E sono doppiamente eccezionali perché io per natura temo sempre di disturbare, quindi se non fossero loro per primi a mostrare questa voglia di aiutarmi, mi sentirei un po’ in imbarazzo.

Già che ci sono, vi racconto un breve aneddoto, relativo alla Manchester United Premier Cup disputata dai nostri ’98 ad agosto: uno dei papà dei nostri ragazzi si è offerto di aggiornarmi telefonicamente da Manchester, per segnalarmi i gol o altre cose interessanti.
In due occasioni siamo andati ai rigori e mi ha addirittura fatto la cronaca rigore per rigore. Contemporaneamente, su Facebook, io informavo un altro papà, oltre ovviamente ad aggiornare i miei due account.
Al momento del rigore calciato dal figlio, sentivo nella sua voce la tempesta d’ansia che solo un genitore può provare soffrendo per la sua creatura. Così come il grande sollievo a rigore realizzato.
A mia volta, quando sul dischetto è andato il figlio dell’altro papà che attendeva miei aggiornamenti su Facebook, ho sentito sulla mia testa il macigno della responsabilità di dover eventualmente annunciare un errore. Fortunatamente il figlio ha poi segnato… Sono emozioni incredibili ed è un privilegio poterle vivere.

Preziosissimi sono anche i semplici tifosi, magari fuori Lombardia, che vanno a vedere incontri o tornei in giro per l’Italia e ce li raccontano, o che ci segnalano notizie che magari mi erano sfuggite.
Oltre a questo, sono abbastanza bravo nel cercare informazioni in giro per internet. Se un’informazione è reperibile online, anche su siti pubblicati in lingue morte, tendenzialmente la trovo.

Seguendo tutti questi ragazzi avrai di sicuro notato, sia tra i giocatori del Milan che tra gli avversari, qualcuno che ti ha colpito maggiormente e che ti dà la sensazione che prima o poi esploderà. Tralasciando il noto Hachim Mastour di cui parlano tutti, riesci a farmi qualche nome?

Devo deludervi, ma odio fare nomi, perché ne dovrei fare 30 o 40 e ancora ne dimenticherei qualcuno. Inoltre cerco di essere istituzionale, pur essendo un semplice tifoso, e si sa che gli addetti ai lavori fanno sempre i vaghi quando gli si chiede di parlare dei singoli.
Lascio volentieri ai giornalisti l’onore di sparare nomi a caso, con una spolverata di “Il Nuovo X, il piccolo Y, bla bla bla”.

Parliamo adesso, invece, proprio di Hachim Mastour. Il talento è indiscutibile, la scorsa stagione ha alternato momenti di altissima forma a altri in cui si è dovuto fermare ai box per infortuni vari. Nel complesso, non una stagione indimenticabile per lui. Credi che tutta l’attenzione mediatica, i video che il suo procuratore Paolillo mette spesso in rete e le aspettative dei tifosi possano condizionarlo? C’è il rischio che si bruci?

L’attenzione su Hachim c’è ed è tanta. È la dolce condanna di tutti gli atleti talentuosi, qualsiasi sport essi pratichino. D’altra parte i tifosi hanno voglia di sognare, sperando di aver trovato potenziali campioni che aiutino a far vincere la propria squadra o la propria nazionale, così come i giornalisti hanno bisogno di storie da raccontare e la collettività di miti e modelli.
Conseguentemente, chi ha doti non comuni deve fare i conti con responsabilità e pressioni maggiori, non c’è scampo. E affrontare queste pressioni è difficile per campioni affermati come Balotelli, per fare un esempio calcistico, o la Pellegrini, per citare altri sport, figuriamoci per i ragazzi del Settore Giovanile che ancora stanno costruendo il proprio futuro sportivo e umano.

Personalmente sono però tranquillo: ho piena fiducia nel Milan, sapendo con certezza che al Vismara i nostri ragazzi possono contare sull’aiuto di professionisti di altissimo livello che li seguono sia sul piano sportivo che sul piano umano. Quindi non temo assolutamente che Hachim si bruci, perché il Milan sa come aiutare lui e tutti i ragazzi che giocano con la maglia rossonera.

Parlando di rete e comunicazione non possiamo non fare un riferimento al fenomeno-Twitter. Milan Next ha un grande seguito su questo social e abbiamo notato che ormai tutti i giocatori delle nuove generazioni lo usano. Secondo te può essere dannoso per i ragazzi questo nuovo modo così diretto di rapportarsi con i tifosi? Le società a volte non sanno da che parte iniziare per “proteggere” i loro giocatori, sempre più avvezzi a “cinguettare” liberamente.

Secondo me non c’è niente di male nell’utilizzo dei social network da parte dei nostri ragazzi. Non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando per lo più di ragazzi non ancora maggiorenni, ai quali va concesso il diritto di godersi l’adolescenza. E i vari Facebook, Twitter, Instagram sono per loro uno strumento sociale primario.
Loro però hanno il dovere di ricordarsi che rappresentano il Milan anche fuori dal campo ed è dunque prioritario evitare qualsiasi comportamento contrario al Codice Etico stabilito dalla società.

Tornando ai giovani calciatori, quali sono le cause principali della mancata esplosione di alcuni ragazzi? I genitori troppo pressanti, i procuratori o il fatto che non riescano a non montarsi la testa dopo un paio di partite giocate bene?

Secondo me il problema principale è rappresentato dal fatto che il livello del Campionato Primavera, che è l’ultima tappa prima del salto nel professionismo, sia troppo basso. Non è abbastanza competitivo, con conseguente tendenza alla sopravvalutazione di molti giovani.
A volte, dunque, è sbagliata la domanda. Bisognerebbe chiedersi non “perché non è esploso?” ma “siamo sicuri che avesse le doti per esplodere?”.
Ciò premesso, poi al gruppo dei “non all’altezza” vanno aggiunti quelli che le doti le avevano, ma che si sono persi a volte per demeriti propri e a volte per sfortuna.

Secondo te, per esempio, tutto il clamore e le parole che si sono spese per la firma con il Milan di Casiraghi, figlio dell’ex centravanti della Nazionale, potrebbe in qualche modo recargli più un danno che un aiuto? Cosa pensi di lui, è davvero così forte?

Onestamente non ho notato particolare clamore attorno al primo contratto da professionista di Casiraghi jr., che tra l’altro è come me un grande amante della Versilia. Semplicemente la famiglia Casiraghi e l’A.D. del Milan Galliani vanno nello stesso stabilimento balneare di Forte dei Marmi e invece di firmare il contratto in sede o al Vismara lo han firmato in spiaggia.
Non penso che Andrea possa venire condizionato da questa firma “pubblica”: è un ragazzo molto in gamba, è stato il capocannoniere dei ’97 per due stagioni di fila e da buon figlio di ex calciatore ha la fortuna di avere in casa una preziosa fonte di consigli per la propria crescita professionale. Quest’anno farà gli Allievi Nazionali, è un anno importante e sono sicuro che farà bene.

Chiudiamo parlando di due giovani per cui il “grande salto” è già arrivato: Cristante e Petagna. Guardando le partite della Primavera l’anno scorso si vedeva che erano una spanna sopra gli altri, per quanto riguarda il Milan, ovviamente. Tu che li hai visti crescere in questi anni, cosa ne pensi di loro due? Quale dei due ha le caratteristiche per diventare, negli anni, un top player?

Sono da anni un grande sostenitore di Bryan e Andrea, vederli pronti al salto nel mondo dei professionisti mi fa davvero molto piacere. Entrambi hanno le qualità per fare un giorno la differenza anche tra i grandi.
Bryan ha grande visione di gioco, serve i compagni con lanci da 40 metri che raramente si vedono in Serie A e ha un’ottima struttura fisica su cui si può lavorare bene.
Andrea, invece, è una punta potente ed esplosiva, con mezzi tecnici rari in rapporto al fisico imponente. Tra l’altro è stato il top assist-man della Primavera nella scorsa stagione, il che dimostra buona lettura del gioco e mancanza di egoismo.
Le qualità ci sono, impegno e fortuna faranno il resto.