Le ultime gare del turno preliminare hanno completato il quadro delle magnifiche 32 protagoniste, che parteciperanno all’ambita fase a gironi della Champions League. Saranno diciotto le nazioni rappresentate, una in più rispetto alla passata edizione; è tornato il calcio alpino, quello di Svizzera e Austria, con il Basilea nuovamente tra le big dopo un anno di astinenza. Si rivede anche la Repubblica Ceca, mentre dovremo fare a meno della Bielorussia e in particolare del Bate Borisov, che quest’anno ha salutato con largo anticipo la competizione; la loro eliminazione è avvenuta per mano dello Shakhter Karagandy, l’autentica sorpresa di questa fase preliminare, a un passo da uno storico successo contro il Celtic. In tanti speravano nel loro passaggio, ovini esclusi, perché le favole calcistiche appassionano sempre i tifosi; la zona Cesarini, però, si è dimostrata traditrice e così la compagine kazaka è stata costretta a tornare con i piedi per terra e rinviare l’appuntamento con la storia magari al prossimo anno.
Il successo del Milan contro il PSV ha permesso all’Italia di fare en plein e tornare ad avere nuovamente tre rappresentanti nell’elite del calcio continentale. Guardando al ranking europeo, però, i primi tre posti restano lontani e il gap appare difficile da colmare in tempi brevi; possiamo consolarci, sapendo che alle nostre spalle Portogallo e Francia hanno perso pezzi per strada, ma c’è da fare il tifo anche per le nostre compagini impegnate in Europa League.
Sarà un’edizione della Champions League con le grandi corazzate a ranghi compatti. Spagna, Germania e Inghilterra infatti si presentano ai nastri di partenza con quattro squadre a testa, innalzando la qualità e la difficoltà dei gironi. Tre grandi blocchi che si danno battaglia in una “guerra” calcistica dove lo scorso anno il calcio teutonico fece bottino pieno. Per molti addetti ai lavori il nome della futura regina d’Europa arriverà obbligatoriamente da una di queste tre nazioni. L’Italia è al via con un trittico ambizioso che non vuole assolutamente giocare il ruolo di sparring partner; sarà difficile riportare il titolo europeo nello stivale, ma l’obiettivo principale resta quello di mantenersi in Europa il più a lungo possibile per dare ossigeno a un calcio nostrano che ha bisogno di una scossa.