ESCLUSIVA MP – Cuccureddu: “Juve, quest’anno sarà più dura”

Incontriamo casualmente ad Alghero un giocatore che ha scritto la storia del campionato italiano: Antonello Cuccureddu, bandiera della Juventus, dell’Italia e della Sardegna, sei scudetti e una coppa UEFA vinti in bianconero, un mondiale disputato e molti successi anche come allenatore (storiche le promozioni in B, ottenute con Crotone e Grosseto). Con grande cordialità, accetta di rispondere a qualche domanda.

Antonello, da allenatore, sei in attesa di una panchina?

Si, si. L’ultima era stata Pescara. Stiamo aspettando. C’è stata una trattativa con la Torres, ma non è andata a buon fine, non per colpa mia.

Speriamo di vederti presto. In serie A c’è Ventura, che è un tuo coetaneo.

Eh, ma purtroppo e un mondo tutto particolare questo, difficile. Come ho sempre detto, non c’è meritocrazia. Se tu vai a vedere chi hanno chiamato in serie A, vedi che è gente che arriva dal settore giovanile … ormai hanno preso quell’impostazione lì. Bisogna essere portati, non basta ottenere dei risultati. E’ diventato un giro vizioso.

Da calciatore, hai giocato in diversi ruoli: come difensore e centrocampista, sapevi spingere e tirare in porta…

Io sono nato come centrocampista.

Erano gli anni dell’ Ajax e del calcio totale. Ti saresti trovato a tuo agio in una squadra del genere?

Sì, considerando quelle che sono le mie qualità, forse mi sarei trovato meglio giocando a zona piuttosto che a uomo, perché avevo le caratteristiche per fare l’esterno a quattro, sia alto che basso, potevo fare il centrale a quattro … Forse mi sarei divertito di più, anche giocando adesso.

Dopo dodici anni di onorata militanza nella Juventus, ti trovasti a giocare nella Fiorentina quando contendeste lo scudetto proprio alla Juventus. Ci credevate?

Sì, ci credevamo, è chiaro che la lotta quell’anno lì, era tra Fiorentina e Juventus. Poi, alcuni episodi finali hanno avvantaggiato più la Juve che la Fiorentina. Io son sempre stato juventino, ma giocandoci contro … andò così.

Hai partecipato ad un Mondiale, quello in Argentina del ’78. Qualche ricordo?

Quando tu fai già un mondiale i ricordi son sempre vivi. E’ sempre difficile dimenticarlo. Mi ricordo poi che eravamo in 9 juventini su 22. C’erano giocatori come Tardelli e Causio.

Poteva andare meglio quella spedizione?

Peccammo un po’ di presunzione in semifinale contro l’Olanda. Stavamo vincendo la partita, poi secondo me [Bearzot] ha fatto dei cambi sbagliati tra primo e secondo tempo, considerando quasi chiusa la partita. Invece prendemmo due gol e ci allontanammo dalla finale.

Secondo te, sarebbe possibile creare in Sardegna una squadra sull’esempio dell’Athletic Bilbao?

Io lo volevo fare alla Torres – ride – c’era questo progetto, che purtroppo non portammo più avanti perché la Torres si sciolse, dopo i play off [Cuccureddu era allenatore di quella squadra, giunta ad un passo dalla serie B]. Se non hai l’opportunità o se non ti danno la possibilità di creare un progetto serio del genere, è difficile. Avrei voluto farlo già quest’anno, avevo già in mente di arrivare, pian piano, a creare una squadra tutta sarda, visto che di giocatori sardi è pieno in giro. Ma purtroppo bisogna averne la possibilità. Bisogna avere la mentalità giusta e avere cultura. Qui ancora siamo un po’ indietro.

Un tuo parere sul campionato che sta incominciando?

Si parla di griglia di partenza, ma son sempre le solite. La Juventus, la metto sempre un gradino sopra le altre. Ma sarà più dura dell’anno scorso per la Juventus. Poi vedo il Napoli, la Fiorentina stessa. Si sono rinforzate un po’ tutte, queste squadre. Poi, bisogna stare attenti alle due romane. Difficile ci sia qualche outsider, il gioco è sempre quello: alla fine vengono fuori sempre le solite, perché quando si hanno i valori tecnici, magari inizi male, ma poi piano piano, qualche correttivo lo fai e risali, come è successo al Milan l’anno scorso. Allegri non è mai partito bene in tutte le squadre che ha allenato, anche a Cagliari, se guardi negli ultimi anni.

Quali giovani potrebbero distinguersi?

Tra i giovani vedo bene Insigne. Ci sarebbe Verratti, che però è andato via. Qualcuno c’è anche nella Roma, ad esempio Florenzi. Qualche giovane c’è. Ma non è come prima. Se vedi, l’Under 21 è composta soprattutto di calciatori che giocano in serie B. Comunque, penso anche a De Sciglio del Milan che ha giocato in Nazionale, alla fine, qualcuno c’è.

Ringraziamo davvero Antonello Cuccureddu, per la disponibilità e la cortesia dimostrata.

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Paolo Chichierchia