Non ama menare il can per l’aia, Ewald Lienen: va sempre dritto al punto, senza fronzoli o giri di parole. La sua ultima intervista in Germania non fa eccezione. Ai microfoni di RP Online, l’ex allenatore dell’AEK Atene ha parlato apertamente di quella che, secondo il suo parere, è stata una retrocessione cercata, voluta e poi ottenuta con tutti i mezzi. Ecco le sue parole.
“Molti presidenti si sono arricchiti negli anni: nel 2004, più di 100 milioni erano già segnati nelle passività fiscali, causati dalla cattiva gestione, ma soprattutto da somme impressionanti che finivano nei conti privati. La scorsa stagione, con me, la squadra ha ottenuto 30 punti e le sarebbe bastata una sola vittoria in una delle ultime due gare per evitare la retrocessione. Poi questo non è potuto accadere, poiché sono stato esonerato”. (Pubblicammo un’altra sua intervista tempo fa, nella quale definiva il suo esonero come “senza senso”, n.d.r.).
“Dopo tutto ciò, i tifosi hanno invaso il campo durante la penultima giornata e hanno causato la sospensione della partita. Tutti sanno che, in Grecia, ciò significa una detrazione di tre punti in classifica. Ebbene, questa azione fu ordinata e ampiamente comunicata. Così l’AEK è retrocesso e finito in bancarotta. È stato deliberatamente portato a un nuovo inizio in terza divisione, per resettare tutto, senza per questo sanare i vecchi debiti e le vecchie imposte”. Ora, sia lui che i suoi ex giocatori stanno aspettando gli stipendi arretrati.