Chiusa la tornata delle partite d’andata dei preliminari di Champions ed Europa League, non si può dire che le squadre olandesi si siano particolarmente distinte in positivo. Al di là del disastroso Utrecht, fatto fuori dai “vicini indigesti” lussemburghesi del Differdange già a fine luglio, e il rinnovatissimo Vitesse, estromesso dalla squadra romena del Petrolul Ploieşti due settimane fa, sono arrivate all’ultima sfida utile per entrare in Europa solamente il PSV Eindhoven (che, come è noto, ha affrontato il Milan martedì), il Feyenoord e l’AZ Alkmaar.
I biancorossi di Koeman confermano il cattivo avvio di stagione perdendo sul difficile campo del Kuban Krasnodar. Il minimo vantaggio dei russi dà ancora qualche speranza ai Rotterdammers di qualificarsi ribaltando il risultato nella gara di ritorno, che verrà disputata tra le mura amiche. L’impresa, tuttavia, è tutt’altro che facile, giacché Pellè e soci dovranno andare in gol il prima possibile per ristabilire la parità e dunque il Feyenoord non avrà come avversario il solo Kuban ma anche il cronometro. Centrare la qualificazione europea è un passo fondamentale per i giocatori di Rotterdam: i soldi garantiti alle partecipanti della fase a gironi di Europa League, infatti, sono d’importanza capitale per il bilancio biancorosso, magari anche in ottica di mercato. Le prime tre giornate di Eredivisie hanno infatti evidenziato le pesanti lacune in retroguardia e a centrocampo della squadra di Koeman.
Molto più sereno è invece il clima di Alkmaar: l’AZ ha centrato una rassicurante vittoria esterna per 3-1 sul campo dei greci dell’Atromitos nonostante la partenza estiva del bomber USA Altidore. I vincitori dell’ultima Coppa d’Olanda si sono imposti grazie alle reti di Gundmundsson (doppietta per lui) e del solito Aron Jóhannsson, che è già andato a segno quattro volte in quattro apparizioni tra Eredivisie ed Europa League (curiosamente, anche Jóhannsson è un nazionale USA, sebbene sia un islandese purosangue). A parte la sconfitta in Supercoppa per mano dell’Ajax e la caduta sul campo dell’Heerenveen alla prima di campionato, abbiamo dunque un AZ Alkmaar che vuole cancellare la scorsa, opaca, stagione e rilanciarsi al meglio anche in Europa.
Infine, ecco il PSV, squadra giovane e sbarazzina che, tutto sommato, è stata all’altezza del Milan di Allegri, pur peccando talvolta d’inesperienza (d’altra parte era un rischio più che accertato alla vigilia). Pesante l’assenza di Bakkali e l’aver avuto un Narsingh non in piena forma ma, più di tutti, è stato deludente quello Stijn Schaars che doveva proprio regalare alla squadra quel tocco di esperienza (europea) in più. Se i Boeren vogliono avere delle chance di qualificarsi contro un’avversaria dal blasone e dalla malizia superiori (come capacità tecniche in senso assoluto il PSV non è così inferiore ai rossoneri, eccezion fatta per la difesa), dovranno tenere alto il ritmo del match per 90′ e non andare a cento per una sola ora di gioco consentendo al Diavolo di addormentare la gara negli ultimi trenta minuti (copione visto martedì ad Eindhoven).
Cocu e i suoi devono crederci e sperare nel colpaccio in quel di San Siro ma, in tutta sincerità, parrebbe l’Europa League il teatro più logico e adatto alla prima, vera, esperienza continentale per tanti dei titolari del PSV, utile magari a riprovare l’assalto alla Champions il prossimo anno. E’ anche vero che, però, quando si parla di calcio, i sogni giocano un ruolo molto importante (non le “ossessioni“, per citare qualcuno) e cosa può essere la Champions League per i giovanissimi Boeren se non un sogno? in virtù di ciò, e con lo spirito di chi non ha nulla da perdere, mercoledì sera il PSV Eindhoven darà la pelle, siatene certi.