Serie A 2013/2014: Roma

NESSUNO HA PIU’ FAME DI NOI – Il motto della campagna abbonamenti 2013/2014 della Roma è eloquente: in casa giallorossa c’è voglia di riscattarsi dopo due annate da dimenticare. Luis Enrique e Zeman non hanno convinto. Garcia dovrà farlo. Il mercato ha portato tanti nomi nuovi: De Sanctis, Benatia, Strootman, Gervinho, e altri nomi potrebbero arrivare. E’ partito Marquinhos, c’è l’incognita Lamela: il Tottenham sembra veramente deciso a prenderlo, e un’eventuale partenza del Coco non sarebbe di certo positiva come cosa, soprattutto a meno di una settimana dal via del nuovo campionato.

LA DIFESA – Partito Marquinhos con trentacinque milioni di buoni motivi, la difesa della Roma ha, sì, perso un potenziale fenomeno, ma ne ha molto probabilmente trovato un altro: Tin Jedvaj, difensore croato classe 1995, ex Dinamo Zagabria, buon fisico, ottima tecnica. Difficilmente sarà titolare: la retroguardia giallorossa, categoricamente a quattro come da filosofia garciana, sarà composta molto presumibilmente da Balzaretti a sinistra, Burdisso e Benatia centrali, Maicon a destra. Già, Benatia e Maicon: eccellenti acquisti, innesti preziosi per una Roma che ha bisogno di un reparto difensivo solido indietro, propositivo sugli esterni. Un appunto sul brasiliano ex Inter: è giunto nella Capitale con grande voglia, è evidente che punterà a conquistarsi i mondiali nel suo paese. Dodô e Torosidis: rincalzi buoni sugli esterni. Castan lotterà per una maglia da titolare con i due titolari, Romagnoli rampollo pronto a giocarsi le sue chance.

IL CENTROCAMPO – In zona mediana, importante rinforzo: Kevin Strootman, prelevato dal Psv Eindhoven, già nel precampionato ha dimostrato di essere duttile e incisivo. In gol contro All Star MLS e Ternana, autore di prestazioni positive che hanno convinto appieno Garcia. Accanto a lui, vastissima scelta: De Rossi, Pjanic, Bradley, Florenzi, Marquinho (quest’ultimo, non certo della sua permanenza nella capitale). Ah, c’è anche Taddei: tantissimo rispetto per un giocatore serio ed esperto come lui, ma nella Roma di quest’anno sembra proprio che per il brasiliano ex Siena ci sia pochissimo spazio.

L’ATTACCO – Lamela permettendo, è il punto di forza di questa Roma. Se il Coco dovesse rimanere, Garcia avrebbe a disposizione – nonostante la partenza di Osvaldo – tantissima qualità, a partire ovviamente da Totti, capitano e pronto all’ennesima stagione da protagonista. Poi, Lamela appunto, e Destro, e Tallo, e Gervinho: reparto decisamente qualitativo. Già, Gervinho: già allenato con grande profitto dal tecnico francese ai tempi del Lille, ha voglia di confermarsi su alti livelli anche in Italia. In rosa anche Borriello, con Sabatini che però continua, imperterrito, a cercargli una sistemazione per alleggerire la Società dal suo ingente ingaggio.

L’ALLENATORE – Rudi Garcia

In Francia è considerato uno dei tecnici migliori del panorama calcistico nazionale. Vincitore di una Ligue 1 e di una Coppa di Francia nel 2011; nello stesso anno, alla fine della stagione, viene eletto miglior allenatore del campionato francese, grazie sia alle sue vittorie, sia al suo calcio divertente, grintoso, mai domo. E’ giunto a Roma con grandi ambizioni. Il suo 4-3.-3 ricorda quello di Zeman, ma a differenza del boemo, Garcia è decisamente più attento alla fase difensiva.

LA STELLA – Francesco Totti

Scontato come il caldo a ferragosto. La stella della Roma non può non essere lui: Totti è il simbolo della squadra giallorossa, i suoi 227 gol in venti anni di carriera parlano per conto suo. Inamovibile nel reparto offensivo romanista nonostante il tempo passi, campione d’Italia 2001, del mondo 2006, Scarpa d’Oro 2007, Golden Foot 2010, condottiero di una squadra che ha una grande voglia di rivalsa. Se Lamela dovesse restare, lui, il Coco e Gervinho farebbero a dir poco divertire, là davanti.

GIUDIZIO FINALE – Positivo, e non potrebbe essere altrimenti. Sabatini ha lavorato bene sul mercato, comprando buoni giocatori, giocando di plusvalenze e sistemando altrove calciatori in rotta con l’ambiente. Certo, la situazione di Lamela funge da ago della bilancia, perché un addio dell’argentino priverebbe la Roma di un talento puro, di un giocatore eccezionale, di un potenziale fuoriclasse. Però, adesso Lamela c’è, e la Roma, con lui, è decisamente forte. Rimanessero così le cose, i giallorossi direbbero certamente la loro per un posto nella grande Europa.