Da diversi mesi, su questo sito ci siamo occupati di rugby league. Variante poco nota, alle nostre latitudini, di questo sport, la presentò ai nostri lettori la giornalista di Sport Italia Daniela Scalia nell’intervista rilasciata a dicembre.
Da lì in poi, abbiamo raccontato il rugby a 13 di molti movimenti, dal campionato inglese a quello australiano, passando per i tornei italiani e il cammino della nazionale azzurra.
Non sempre è facile praticare e diffondere sport “di nicchia”, non lo è neanche raccontarlo. Ma si fa il possibile, per passione e perché dietro ogni disciplina e codice sportivo c’è gente che ci mette innanzi tutto amore, passione, competenza.
In autunno, Inghilterra, Galles e Francia ospiteranno la Coppa del Mondo di rugby league, con l’Australia in cerca di riscatto dopo la beffa nella finale 2008 contro la Nuova Zelanda. La nostra marcia d’avvicinamento all’evento, che vedrà anche l’Italia ai nastri presentarsi ai nastri di partenza, la stiamo vivendo con la storia a tappe del rugby league: dei piccoli quadri storici dedicati alle varie edizioni del mondiale. Oggi scegliamo un modo diverso e originale di approcciarci alla competizione, passiamo il microfono agli addetti ai lavori stranieri, che ci presenteranno questo bellissimo sport da una prospettiva diversa.
È il turno di Téhora Dutenu, giornalista francese che lavora per i Catalan Dragons (club di Super League) e per il sito Rugby Unit.
Téhora, nel tuo lavoro ti occupi di rugby league francese. Per chi ama questo sport, è interessante andare a vedere cosa accade in Francia. Penso alla storia di questo sport da voi, alle sue “relazioni” con il rugby, al periodo del “Forbidden Game”. Ora, nel 2013, come vanno le cose?
La storia del rugby league in Francia è una storia importante, pesante. Se si tiene conto di quanto i regimi politici hanno ostacolato questo sport, insieme ai media. Favorendo l'”altro” rugby. È importante imparare, è importante che ogni francese, atleta o no, sappia che c’è un’altra storia della Francia, per fare in modo che nessun altro sport venga soffocato come il nostro in quel periodo. Attualmente, il league soffre dai postumi di quegli eventi e delle mancanza di attenzione dai media. Fortunatamente, la creazione del canale televisivo BeIN Sport ha permesso al rugby a 13 di respirare nuovamente. Con la trasmissione delle partite di Super League e NRL, possiamo finalmente attirare i giovani e farli appassionare.
Nel mondo, i fanatici del league conoscono i Catalan Dragons, club franco-catalano che partecipa alla Super League inglese. Come sta andando la stagione?
Sono contenta di sentire che i Dracs sono famosi nel mondo! La squadra nasce dall’incontro e dalla fusione di due club storici (ed ex rivali) della regione di Perpignan. Si tratta di una società “familiare”, che riesce a creare entusiasmo in tutta la Francia e … A quanto pare, anche all’estero! Per quanto riguarda la loro stagione, i Catalans hanno iniziato molto bene, ma poi diversi giocatori si sono infortunati nei primi turni. Frayssinus ha perso vari uomini chiave del suo sistema di gioco, a partire dalla primavera. Ad esser franchi, si potrebbe anche aggiungere che la RFL ha contribuito, con diversi errori arbitrali e alcune sanzioni disciplinari esagerate, se paragonate a quelle subite dai rugbisti di altre squadre per episodi simili. Il risultato? I giocatori catalani hanno perso un po’ di fiducia nei propri mezzi, accumulando sconfitte, ma uno dei recenti successi (contro Bradford, ndr) hanno rivitalizzato il gruppo, nella direzione dei playoff.
Da noi ci sono due campionati nazionali, Elite 1 e Elite 2. Il rugby league è largamente diffuso nel sud della Francia, dalle Alpi all’Atlantico. Molti club sono proprio storicamente radicati, e godono di ottime strutture per gli allenamenti delle giovanili. Penso a Villeneuve-sur-Lot XIII RL, Toulouse Olympique XIII, SO Avignon XIII, FC Lezignan XIII e così via … C’è entusiasmo ma manca ancora qualcosa a livello di pubblico, credo che la trasmissione delle partite alla tv e la prossima Coppa del Mondo invoglieranno molti bambini a praticare il rugby league. E la gente ad andare di più allo stadio.
2013, l’anno della Coppa del Mondo. Australia, Nuova Zelanda e Inghilterra sono i veri top team, è ovvio. Ci sai dire qualcosa sulla Francia?
La nazionale francese potrebbe essere una delle sorprese della manifestazione. Certo, è solo la mia opinione questa, però dando uno sguardo al gruppo di giocatori e alle ambizioni di coach Richard Agar, le finali non sembrano così lontane. Élima, Casty, Mounis, Baitieri, Bosc, Duport, Fakir e altri sono tutti giocatori che vantano esperienze ad altissimo livello. Inoltre, ci metterei anche giovani promesse quali Morgan Escaré, Eloi Pelissier or Theo Fages, che brillano in Super League (Escaré and Pelissier nei Dracs, Fages nei Salford City Reds). Ci sono poi eccellenti rugbisti dell’Elite 1, come i fratelli Bentley o Maxime Grésèque, campione di Francia nel 2013 con la maglia del Pia XIII. Sir Agar poi ha altri assi nella manica, vista la presenza nel suo staff di professionisti come Jerome Guisset (assistant coach dei Dragons), James Webster (assistant coach a Wakefield). Ma il vero colpo può arrivare da un altro, cioè da Damian Hughes, uno degli psicologi sportivi più prestigiosi nel mondo. Ha lavorato con Manchester United, Bradford Bulls, oltre che con la nazionale inglese di rugby league. Basti pensare che fra i suoi ammiratori troviamo personaggi come Muhammad Ali e Sir Alex Ferguson. Quanto dico che bisogna crederci…
Chi indosserà la maglia della Francia? I migliori giocatori dei Dragons, e poi?
Come detto, ci saranno i migliori Dragons e poi il meglio che offre l’Elite 1 Championship. Campioni nazionali come Grésèque, uomini del StEstève-XIIICatalan (la seconda squadra dei Dragons) come Baile, Margalet o Larroyer (che a volte gioca anche in Super League), giocatori da SO Avignon XIII, Toulouse Olympique XIII e FC Lezignan XIII. Ora è difficile dire precisamente chi ci sarà, visto che Sir Agar ha messo insieme un gruppo di 41 convocati e non l’ha ancora scremato.
Esistono dei talenti in Francia che possono raggiungere la National Rugby League Australiana?
Ce ne sono alcuni, ce ne saranno. Per esempio, il capitano dei Catalans Rémi Casty farà parte dei Sydney Roosters nel 2014. È una notizia fantastica per lui, la sua carriera ne gioverà e non dovrebbe sentirsi solo, visto che giocherà sotto la direzione di Trent Robinson, che con lui ha già lavorato a Perpignan. Alcuni giovani ragazzi sono stati in Australia a tempo determinato. Penso ad esempio a Benjamin Garcia (nativo di Avignon), che ha raggiunto i Wynnum Manly Seagulls (una succursale dei Brisbane Broncos) nel campionato del Queensland. Prima di andar via, ha pure giocato alcuni match con i Broncos in NRL e poi si è aggregato ai Catalans. Un altro ragazzo di Avignone, Tony Gigot, si allena quest’anno con la seconda squadra di St George-Illawarra. Romaric Bemba (Carcassonne) è andato a giocare per due mesi all’Orange CYMS, New South Wales. Non siamo insomma così lontani.
Torniamo al mondiale. Si giocheranno delle partite ad Avignon e Perpignan. Possiamo attenderci il tutto esaurito?
Credo proprio sì. Due mesi fa i Dragons hanno giocato contro Hull Kr allo Stade Toulousain Stadium, per sostenere la candidatura del Toulouse Olympique XIII in Super League. C’erano più di 15mila spettatori. A quanto so, più di 10mila biglietti sono stati giù venduti ad Avignon, insomma entrambi le sfide saranno sold out.
In Inghilterra (ma ora anche nella NRL, seppure in tono minore) la gente del league ha paura di perdere i migliori giocatori nella direzione del rugby union. Salary cap più alti e una maggiore popolarità permettono ai club di rugby di attrarre i talenti del league. Succede anche da voi?
Sinceramente, non penso sia il caso dell’Australia. I proventi derivanti dai diritti televisivi hanno permesso di alzare i tetti salariali. Benji Marshall per esempio ha scelto di cambiare codice per riscoprire le sue radici in Nuova Zelanda, magari puntando alla convocazione con gli All Blacks. Da noi c’è poca interazione fra i due codici, anzi si inizia a sentire di vari giocatori di rugby union che il league lo vogliono provare. Non certo per ragioni economiche, ma per migliorare come rugbisti e acquisire nuove abilità.
Toulouse vuole la Super League. Personalmente, penso che la dimensione internazionale di questo sport sarebbe avvantaggiata se un altro club francese nella massima lega del Vecchio Continente. È però vero che la SL vuole ridurre il numero di club. Insomma, ci sarà o no un altra squadra francese?
Come hai detto tu, la competizione cambierà, nel 2014. La sensazione è che per adesso il progetto sia compromesso, dato che il campionato passerà da 14 a 12 squadre, con un sistema di promozione e retrocessione invece di quello a licenze che è in vigore dal 2009. Non penso quindi che fra un anno avremo Toulouse in Super League ed è un gran peccato per il movimento francese.
Grazie per la cortesia e per la pazienza, Téhora. Nel salutarti, lasciami fare un’ultima domanda, secca. Chi vincerà la Coppa del Mondo?
La nazionale inglese ha delle chance quest’anno, perché il livello del suo campionato è alto e la squadra è completa. L’ultimo State of Origin ha del resto dimostrato che l’Australia resta competitiva, mentre per la Nuova Zelanda dipende se possono selezionare Benji Marshall e Sonny Bill Williams. Niente di nuovo quindi, ma ho grandi speranze per la Francia. Vinceranno … Tutti gli appassionati di rugby league in Europa! Perché sarà bellissimo vedere giocare dalle nostre parti tutte le stelle dell’Oceania.