La Serie A 2013/2014: il ChievoVerona

CONTINUARE A STUPIRE – Anche quest’anno il Chievo non parte con i favori del pronostico. Con il budget come sempre ridotto all’osso e un mercato fatto di ristrettezze, prestiti e qualche scommessa dall’estero, l’obiettivo è la salvezza comunque difficile in un campionato così livellato. Ma nelle difficoltà vengono a galla le doti e i nomi di chi ci sa fare: Campedelli e Sartori sono tra questi e sono certo che anche quest’anno creeranno una squadra in grado di raggiungere l’obiettivo. Il mercato (quello delle certezze) decollerà solo con la cessione di un big, probabilmente Théréau. Quest’anno, i veronesi ritroveranno il loro derby contro i cugini dell’Hellas: un motivo in più per dare il massimo e raggiungere la “quota 40”, magari proprio a scapito dei concittadini.

LA DIFESA – Il pacchetto arretrato, di buonissimo livello fino a un anno fa, è quello che ha vissuto i maggiori sconvolgimenti negli ultimi 12 mesi, con le partenze di Acerbi, Sorrentino, Jokić e Andreoll. I gialloblu sperano nella consacrazione del giovane Papp, del terzino croato Pamić e si affidano all’esperienza dei veterani Sardo, Frey, Dainelli, Dramé e Cesar, oltre al brasiliano Claiton come utile rimpiazzo.

IL CENTROCAMPO  Salutati Luciano e Cofie, la mediana poggia su Hetemaj e Luca Rigoni, con Radovanović Calello a insidiarne il posto; Guana non dovrebbe vedere troppo il campo. Sugli esterni troviamo i neo acquisti SestuImprota, oltre a LazarevićAcosty. Molta freschezza quindi sulle fasce, per un reparto tutto sommato completo, al quale va inoltre aggiunta la possibilità di avanzare Pamić sull’esterno sinistro. Forse la dirigenza può intervenire sul mercato per portare un centrocampista di alto livello per farlo ruotare con i due titolari e che dia maggiori garanzie delle attuali riserve, ma non è comunque una priorità; c’è anche la possibilità che arrivi un esterno di categoria con uno dei giovani da girare in prestito a fare esperienza.

L’ATTACCO – Il reparto è lo stesso della passata stagione, sperando nel ritorno del Pellissier che segnava a raffica. Sul mercato ci sarebbe da prendere un bomber in grado di rimpiazzare eventualmente l’attaccante aostano, vista la tendenza all’infortunio del pur ottimo Paloschi e la scarsa vena realizzativa di StoianSamassa. L’eventuale cessione di Théréau darebbe contante fresco (circa 6 milioni) per intervenire sul mercato. Con quel denaro sarebbe possibile acquistare sia l’attaccante che l’esterno.

L’ALLENATORE – Giuseppe Sannino

 

 

 

 

Il tecnico napoletano è sicuramente la scelta migliore che la dirigenza del ChievoVerona potesse fare. Allenatore preparato, grande motivatore e soprattutto voglioso di riscatto dopo l’annata balorda alla guida del Palermo, terminata con la clamorosa retrocessione (sia chiaro, non solo per colpa sua). Un allenatore che si è fatto da se, dalla gavetta nelle serie minori fino al capolavoro di due anni fa con il Siena. Un tecnico integralista, che schiera i suoi uomini con il dogmatico 4-4-2 lineare. Stando alle sue parole, quest’anno potrebbe utilizzare anche moduli diversi, in funzione della rosa a disposizione.

LA STELLA – Cyril Théréau

 

 

 

 

I suoi 13 gol e 6 assist spiegano da soli perché il Chievo non possa fare a meno di lui, pur essendo una squadra che fa del collettivo la sua forza. Con le sue invenzioni e la sua tecnica ha trascinato l’attacco clivense, orfano dello spento Pellissier. Una carriera spesa tra Francia, Belgio e Romania, dove Théréau ha avuto anche l’occasione per mettersi in mostra  nelle coppe europee, l’approdo in Veneto nell’agosto del 2008 (per circa un milione di euro) gli da la possibilità di giocare in uno dei campionati più difficili al mondo. Pur senza eccellere, in 3 stagioni fornisce prestazioni di buon livello, condite da 22 reti in 94 partite.

GIUDIZIO FINALE – La salvezza, per quanto difficile, è alla portata. Che il modulo sia il 4-4-2 o una sua variante, la rosa è alla pari delle concorrenti, competitiva soprattutto a centrocampo. Anche senza cedere, è sufficiente ritoccare la rosa in alcuni punti (terzino destro in primis) per centrare l’obiettivo. Ma la sfida senza dubbio più difficile è riuscire a portare la gente allo stadio. Il ChievoVerona, infatti, vanta una media spettatori tra le peggiori in Serie A (appena 9.900 presenze nella scorsa stagione, mai un “tutto esaurito”).