Meno otto

Diciamo la verità, non vediamo l’ora. Manca praticamente una settimana all’inizio della nuova stagione, e noi, da appassionati del pallone che rotola, stiamo lì a segnare le “x” sul calendario, in attesa che le chiacchiere da mercato lascino spazio ai discorsi – ben più divertenti, ben più accesi – da calcio giocato. A dirla tutta, già da quest’oggi è possibile gustarsi un po’ di sano agonismo: ci sarà, infatti, la Coppa Italia a impegnare dieci squadre di Serie A (QUI il programma), in quello che sarà un primo, seppur non intensissimo, assaggio di stagione.

Certamente, si tratta di una competizione del tutto diversa dal campionato: tutti sanno oramai che la Coppa Italia, perlomeno fino alle semifinali, è palesemente e inspiegabilmente snobbata, tutti riconoscono che il brivido della Serie A è di tutt’altra fattura rispetto alle spicciole emozioni che si riscontrano nelle sfide da dentro o fuori della coppa nazionale. Nonostante quest’ultima regali un accesso in Europa, nonostante quest’ultima permetta poi di giocarsi quella SuperCoppa Italiana che domani si contenderanno Lazio e Juventus.

Già, la SuperCoppa: il primo trofeo stagionale. Sì, quella tra biancocelesti e bianconeri sarà sfida vera, sicuramente intensa, sentita, combattuta. Si scenderà in campo per vincere, non come fatto finora nel precampionato dove l’unico obiettivo era testare la condizione della squadra, proporre soluzioni di gioco da utilizzare durante la stagione. I bianconeri sono favoriti, ma chissà: la squadra di Conte, considerata da tutti la superpotenza da battere, personalmente non mi convince del tutto. Llorente è tuttora un’incognita (nonostante con l’Athletic abbia dimostrato il suo valore, ma diciamolo: l’Italia è tutt’altra cosa. Inoltre gli spagnoli, da noi, non hanno mai fatto grandi cose), Tevez è un campione, ma non mi sembra in grado di fare la differenza da solo. La Lazio, poi, ha entusiasmo, e lo riverserà tutto sul terreno di gioco: per me ha più di una chance. Così come, in campionato, è il Napoli che sembra poter dire la sua in maniera decisa: non sottovalutate gli azzurri, la loro fame, la loro qualità. Sarò esagerato, ma ecco, lo dico: per carattere, qualità, squadra e compattezza del gruppo, sono i partenopei, per me, i favoriti.

Insomma: fra otto giorni inizierà il campionato, e dalle cose che abbiamo scritto e che stiamo scrivendo potete notare che qui in redazione non vediamo l’ora. Ne parliamo in continuazione, ognuno ha la sua idea, abbiamo voglia di quel calcio giocato, di quel calcio vero, il cui profumo, per fortuna, pian piano si inizia a sentire nell’aria; e sarò banale, sarò ripetitivo, ma in un Paese sempre più rivolto verso le chiacchiere, sempre più affascinato da un mercato sì, quest’anno finalmente vivo, siamo felici di ritenerci amanti della “sostanza” e non dell’apparenza. Ci piace il calcio fatto di tattiche, corsa, sudore, esultanze, e lo preferiamo a quello dei contratti, delle strette di mano, delle voci vere o presunte. Perché se il mercato prova a entusiasmare, un gol lo fa in maniera categorica. Abbiamo passato l’estate a parlare di Tevez, Llorente, Strootman, Biglia, Higuain, e tanti altri: bene, è tempo che adesso, finalmente, costoro si diano da fare.

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Alex Milone