Home » Italia, De Rossi: “Messi? Un peccato che non ci sia”

Intervenuto in conferenza stampa, Daniele De Rossi ha parlato dell’incontro con il Papa e della gara contro l’Argentina: “E’ la prima volta che ho avuto il privilegio di incontrare il Papa. Mi sembra diverso dai predecessori, più semplice. Ancora più grande per la sua semplicità. Si è mosso quasi sul nostro piano. Il riferimento ai dilettanti del Pontefice è quello alle cose più pure, a quando il calcio era un divertimento, solo un gioco. Questa con l’Argentina è una gara importantissima, così come è stata quella col Brasile, giocata in amichevole a Ginevra. L’assenza di Messi? E’ un peccato anche per me, sarebbe stato affascinante giocarci contro per la prima volta. L’Italia in Confederations Cup ha dimostrato di giocare alla pari con le più forti. Abbiamo giocato meglio della Spagna, che per me è sempre la più forte. Ma l’Argentina ha giocatori troppo forti per non essere considerata a livello delle migliori”.

De Rossi ha anche parlato di Roma:La Roma sarà sempre parte integrante della mia vita- riporta la Gazzetta dello Sport -. Poi presto parlerò anche del mio futuro giallorosso. E parlerò io una volta per tutte, dopo le tante voci estive. Sono felice della mia vita, certo, poi magari non lo sono per gli ultimi due anni di calcio, per i risultati, compreso quello del 26 maggio, ma le cose possono cambiare in un attimo. Una conferenza congiunta Roma-Lazio, magari con me e Candreva protagonisti prima del prossimo derby? Non credo siamo pronti, anche se sarebbe positivo. Ma qui quando Pjanic ha provato a dire che se proprio doveva segnare qualcuno, contro la Roma, gli faceva piacere lo avesse fatto Lulic, si è beccato tanti insulti. Il calcio italiano è indietro rispetto a Inghilterra, Spagna e Germania sotto questo aspetto. E anche sotto quello degli stadi, dei calendari, dei terreni di gioco. Se dovessi un giorno lasciare la Roma correrei all’estero. Perché hanno qualcosa di più come cornice, e non solo perché non potrei giocare con la maglia di un’altra squadra italiana. Poi il calcio italiano resta il più difficile. Il diverso rendimento tra Nazionale e Roma? Non è che sia stato una palla al piede di una squadra che andava bene, piuttosto parte integrante di una squadra che è andata piuttosto male. Ma credo di poter giocare bene nel club come in Azzurro, lo dice il mio passato”.