Super League greca: la presentazione
Ancora pochi giorni e la prima Super League a 18 squadre sarà servita. Dopo la riforma del calcio ellenico, la vecchia Alpha Ethniki guadagna due partecipanti e, conseguentemente, spettacolo. Come ben sappiamo, la mutevolezza da un anno con l’altro è il tratto distintivo di questo campionato, quindi, se vi immaginate di vedere ricalcate le posizioni dello scorso anno, vi sbagliate di grosso. O forse no. Questo è il bello! Chi retrocederà? Può darsi una neopromossa non troppo attenta sul mercato, come può darsi una storica dei piani alti con un calciomercato disastroso alle spalle. La storia dell’AEK insegna. Sarà il primo anno senza derby di Atene, ma guadagniamo un triplo derby di Creta, grazie alla promozione dell’Ergotelis, mentre la risalita dell’Apollon farà esplodere ancora di più il già caldo interland ateniese. E poi il derby di Salonicco, El Thrakiko, il derby degli eterni nemici, insomma: ce n’è per tutti. Sarà una Super League da vedere e rivedere, con gol spettacolari esattamente come l’anno scorso (questo è certo) e tanta incertezza per la zona Europa e retrocessione.
DA TENERE D’OCCHIO – Le vecchie cretesi innanzitutto. Dopo un primo anno in Super League in cui si è dovuto adattare, il Platanias punta al salto di qualità. In panca siede Marinos Ouzounidis, tecnico giovane, ma con esperienze in ambienti importanti e reduce dal settimo posto con lo Skoda Xanthi. Il mercato è stato impostato sul costo zero, come tante altre, ma vede un ottimo mix di qualità, esperienza e giovani. Se i biancorossi di Chania, grazie alla lungimirante gestione, puntano al salto di qualità in un paio d’anni, già dalla prossima stagione si potrà ammirare quello dell’OFI. La truppa di Heraklion ha come figura centrale Luciano Galletti, tornato sul campo dopo due anni, sia dal punto di vista tecnico, che motivazionale. L’argentino ha convinto infatti alcuni connazionali a dirigersi a Creta, mentre il resto l’hanno fatto il presidente Poulinakis e la sua squadra, fautori di scelte di mercato encomiabili per rapporto costo-qualità. Mi incuriosiscono i nuovi progetti di Panathinaikos e Aris Salonicco, club che per la seconda stagione consecutiva saranno governati da cooperative di tifosi. I soldi mancano e pure il prestigio del calciomercato d’altri tempi, ma voglia e cuore ci sono in abbondanza: basteranno per placare gli animi dei loro esagitati ultras?
PRONOSTICI – La sensazione è che il titolo verrà alzato al Karaiskaki anche quest’anno. Il divario tra l’Olympiakos Pireo e le altre è ancora tangibile, grazie soprattutto all’impostazione del mercato più europea. La Super League è un campionato di passaggio, ma al Pireo sanno sempre portare nuovi giocatori che non fanno mai abbassare l’asticella della qualità globale della squadra. Un lavoro simile viene intrapreso dal PAOK, ma con meno risultati, anche a causa degli importanti prestiti non rinnovati, che hanno indebolito soprattutto la difesa, apparsa un po’ troppo in bambola nel preliminare di Champions. Il secondo posto, però, sarà ancora loro. Per il resto, buio. L’Asteras Tripolis può piazzarsi terzo, come retrocedere, dipende da quale faccia mostrerà in campionato. Un discorso affine va fatto per l’Atromitos, che però ha dalla sua un numero minore di cessioni importanti, tra cui spiccano Skondras e Chumbinho. Chi retrocede? Impossibile dirlo. I mercati delle papabili sono stati generalmente bilanciati: dipenderà dall’adeguatezza delle guide tecniche e dalle capacità di ambientamento dei nuovi arrivi. Sempre se non interverrà la Corte dei Conti.